Slitta il «blitz» di Prodi in Albania di Francesco Grignetti

Slitta il «blitz» di Prodi in Albania Palazzo Chigi polemico con Casini e Mastella: criticare gli insorti vuol dire soffiare sul fuoco Slitta il «blitz» di Prodi in Albania Lo stato maggiore: tutto pronto per l'intervento Gli spagnoli imbarcano i loro uomini già domani ROMA. Due giorni fa era stato annunciato un «blitz» politicodiplomatico di Romano Prodi in Albania, da tenersi oggi a Valona. Ma difficilmente il viaggio si farà. Non solo perché la situazione politica italiana s'è aggrovigliata all'inverosimile, ma anche perché la situazione non è chiarissima nemmeno oltre Adriatico. «Ci mancavano solo le dichiarazioni di Mastella e Casini», fanno sapere da Palazzo Chigi. E' successo infatti che i due leader del Ccd sono volati a Tirana, qualche giorno fa, per incontrarsi con Berisha. Hanno poi rilasciato alcune dichiarazioni critiche sui comitati degli insorti. E quelli l'hanno presa malissimo Addirittura, andando a Valonn, s'è temuto per la vita del presidente del Consi¬ glio. E' stata interessata l'ambasciata italiana a Tirana. Sicuramente, come è naturale in questi casi, l'intelligence militare si è attivata per preparare il terreno. Si procede sulla strada dell'organizzazione, intanto. Prodi ha incontrato ieri pomeriggio il segretario della Conferenza episcopale italiana, mons. Ennio Antonelli, accompagnato da una delegazione della Caritas. Ai vescovi, il presidente del Consiglio ha assicurato che il raccordo tra il comando dell'operazione e le organizzazioni umanitarie è «essenziale» e quindi sarà «strettissimo». La Caritas, da parte sua, polemizza con i giornali perché «si è parlato molto di realtà problematiche abbastanI za circoscritte, come di alcune forti dichiarazioni di rifiuto, e invece si è detto troppo poco della mobilitazione in atto da parte delle forze del volontariato, sia ecclesiale che laico». Una di queste ennesime «forti dichiarazioni di rifiuto» viene dal sindaco di Milano, Marco Formentini, leghista, che annuncia: «Non un solo militare milanese vada in Albania, non un profugo albanese venga a Milano». Gli risponde Prodi in persona: «Al di là di ogni opportuna considerazione, non è nelle possibilità né di un sindaco né di un presidente del Consiglio scegliere in base alla provenienza geografica quali militari debbano prestare o meno un determinato servizio». I militari, infatti, si preparano. Per un'ovvia questione di etichetta istituzionale, aspetta¬ no che il Parlamento affronti la questione e dia il voto. Immediatamente dopo verranno resi pubblici quei particolari operativi che già sono stati grosso modo definiti, ma non formalizzati. Quali regole in caso di atteggiamento ostile o peggio di scontri a fuoco. Quali dislocazioni sul terreno. Quali catene di comando devono regolare la Forza multinazionale di pace. E' chiaro ormai che, soprattutto dopo i moniti del Papa e l'esortazione dell'Onu, la missione partirà a giorni. «L'indicazione resta quella del 14 aprile», conferma il sottosegretario agli Esteri, Piero Fassino. Venerdì arriva in Italia il segretario generale dell'Onu, Kofi Annali. Prima tappa, Torino. Dopo aver incontrato l'Avvocato Agnelli, Kofi Annan visiterà as¬ sieme a Lamberto Dini il centro di formazione dell'Ufficio internazionale del Lavoro e lo Staff College dell'Onu. Lunedì Annan sarà a Roma dove vedrà Scalfaro, Mancino, Violante, Prodi, Andreatta, il Papa e Achille Occhetto. Nelle stesse ore, se le cose andranno come previsto, la missione multinazionale prenderà terra in Albania. Già domani gli spagnoli imbarcheranno i loro mezzi su un traghetto. Dopodomani partono i francesi. Poi tutti gli altri. Presso il nostro Stato maggiore non si esclude che si darà ospitalità ai soldati in arrivo dall'Europa, i quali potrebbero avvicinarsi in aereo e fare in nave solo il canale di Otranto. Come faranno i nostri, peraltro. Alla Farnesina, intanto, altre riunioni. Questa volta erano di scena gli imprenditori italiani che hanno investito in Albania. E' stato esaminato il tema della ricostruzione. I tecnici del nostro ministero degli Esteri stanno studiando un piano di appoggio economico e finanziario all'Albania, coinvolgendo tutte le istituzioni internazionali, i Paesi europei che partecipano alla missione intemazionale e naturalmente il governo di Tirana. Francesco Grignetti Il ministro della Difesa Beniamino Andreatta