«Il dopo-Prodi? Già cominciato»

«Il dopo-Prodi? Ciò cominciato» «Il dopo-Prodi? Ciò cominciato» E il premier pensa a una verifica parlamentare IPARTITIALLA CAMERA pp| CCD MISTO 47 iVerdi 14-Ctiu 9-Si 7 LEGA fi7 20 SudTiroler3-R:':0-PattoSegni3 RINNOVAMENTO 58, j piii 8 indipendenti) RIFONDAZIONE 2° 1 i FORZA ITALIA 35 121 •SINISTRA DEWIOCRATICA 171 ALLEANZA M NAZIONALE R8MMIRMRMMRMRMM *mmzi^88XSm88Bi&ms8 I PARTITI AL SENATO LEGA 27 RINNOVAMENTO 11 RIFONDAZIONE 11 SINISTRA DEMOCRATICA 99, \ PPI 31 CCD 15 CDU MIST015 10 i VERDI 14 FORZA ITALIA 47 ALLEANZA NAZIONALE 44 rittura il giovedì, riprendere il cammino con la sua vecchia maggioranza come se non fosse successo niente, usando il solito artificio del vertice dei segretari che davanti alle Tv si trovano d'accordo su un'agenda di impegni tutta da verificare e corredata da banali constatazioni. Ad esempio, che bisognerà discutere anche dello Stato sociale. Si tratta di una cosa seria? No, oltre ad essere letale per i partiti che compongono la maggioranza (non per nulla D'Alema non condivide simili espedienti). Come non è serio da parte dell'opposizione che qualcuno, come gli onorevoli Fini e Buttiglione, si attardi a richiedere al presidente del Consiglio di dimettersi domani perché la sua maggioranza non lo sostiene sulla decisione di inviare i soldati in Albania. Un simile comportamento, autolesionista per il Paese e per l'opposizione, creerebbe una serie di conseguenze a catena: la caduta del governo farebbe archiviare anche la missione che, in questo momento, è l'elemento di discordia nella maggioranza. Per cui, paradossalmente, venendo meno la missione, l'Ulivo e Ri¬ fondazione si ritroverebbero d'accordo e alla fine sarebbe mortificato solo il ruolo internazionale dell'Italia. Complimenti. Pure Berlusconi, che non è un fulmine in politica, ha capito che si tratta di un'idea suicida. E pensare che per uscire da questa situazione basterebbe il buonsenso, o meglio, l'onestà della nostra classe dirigente di guardare in faccia la realtà. Può una maggioranza che non si trova d'accordo su temi di politica estera che riguardano da vicino gli interessi nazionali sopravvivere? No. Può un governo di mi¬ noranza, che per sua natura manca di rappresentatività, affrontare questioni come la riforma dello Stato sociale o garantire passaggi come l'approdo in Europa e le riforme istituzionali? No. Può un nuovo equilibrio politico basarsi solo sulla decisione di inviare dei soldati in Albania? No. Per cui tutti dovrebbero prendere atto, senza sotterfugi o furbizie, che con il voto di mercoledì a Montecitorio si apre una crisi politica. Una crisi di difficile soluzione che può sfociare in due modi: o nelle elezioni o in un nuovo equili¬

Persone citate: Berlusconi, Buttiglione, D'alema

Luoghi citati: Albania, Europa, Italia