«Ci vuole più umanità» di Paolo Colonnello

«Ci vuole più umanità» «Ci vuole più umanità» Serra: si è abusato del carcere OMILANO NOREVOLE Achille Serra, ha letto l'intervento di Ilda Boccassini sull'importanza di mantenere il 41 bis, ovvero il regime carcerario duro per i boss mafiosi? E' d'accordo con quanto sostiene? «Non del tutto. Penso che l'articolo 41 bis sia sicuramente uno strumento efficace e in questo senso condivido quanto ha scritto Ilda Boccassini. Ciò nonostante, ritengo che vada comunque rivisto con l'introduzione di alcune delimitazioni. Ci sono restrizioni che penso si possano modificare». Quali? «Ad esempio il fatto di non poter vedere mai i famigliari. E' vero che spesso questo diventa un modo per trasmettere messaggi. Ma credo che la giustizia debba sempre considerare anche l'aspetto umano. Non sarà certo un po' di umanità in più che impedirà la lotta alla mafia». Secondo il pm Boccassini, invocare l'aspetto «umano» per la modifica del 41 bis, rischia però di essere un approccio ipocrita al problema. «Io mi meraviglio di come Ilda Boccassini sia passata a questa forma di pensiero così drastica, quando proprio lei fu una delle prime a schierarsi contro l'istituzione delle supercarceri e per questo, mi sembra, ebbe anche dei contrasti in procura. Adesso invece dimentica che un minimo di umanità va rispettata e non inficia certo la validità di una legge del genere, né il suo rigore, che comunque ritengo giusto. E lo dico non da politico ma da persona che, credo, possa vantare qualche competenza. Insomma, pen¬ so che, nell'applicazione del carcere duro, si sia fatto qualche abuso». Cosa intende dire? «Che il carcere speciale può anche servire a far parlare qualche individuo per scopi precisi e non sempre in nome della giustizia o della verità. E questo non è giusto». Polemica sui pentiti? «Nessuna polemica, ma il rischio è sempre presente. Durante la campagna elettorale scorsa abbiamo sostenuto la revisione delle norme sui pentiti. Guai ad abolirle! E io ne sono testimone, di quanto efficace possa essere questo strumento di lotta alla criminalità. Però non è possibile assistere al ricatto quotidiano, alla mezza ammissione, alla ritrattazione... Io in campagna elettorale avevo detto queste cose e sono stato tacciato da un giornale di sinistra di sottovalutare la mafia: io, Achille Serra! Roba da matti. Poi, finita la campagna elettorale, adesso quelle cose le dice la sinistra, dice che bisogna discutere, che delle modifiche si attueranno. Non mi piace questo modo di fare politica. Ma d'altronde la sinistra ritiene di avere l'appannaggio di due cose: la solidarietà e la giustizia. Ma non è così, non mi piace. Sono stato chiaro?». Chiarissimo. Ma ad esempio lei, che è candidato a Milano, che cosa propone per combattere la criminalità? «Io chiedo una legge perché il sindaco abbia delle responsabilità sulla sicurezza della città che governa. E chiedo che possa decidere sull'ordine pubblico, un po' come succede negli Stati Uniti». Paolo Colonnello Il sottosegretario: le concessioni sono state sollecitate dalla Consulta e dai magistrati di sorveglianza Da sin.: Achille Serra e Giuseppe Ayala

Persone citate: Achille Serra, Boccassini, Giuseppe Ayala, Ilda Boccassini

Luoghi citati: Milano, Stati Uniti