Cortina di ferro sul Rio Grande

Cortina di ferro sul Rio Grande La nuova legge sull'immigrazione potrebbe rispedire a casa cinque milioni di clandestini Cortina di ferro sul Rio Grande Il Messico indignato: americani xenofobi articolo di natura legale: da adesso gli immigrati clandestini non potranno più ricorrere davanti al giudice per contestare il provvedimento di espulsione: saranno direttamente deportati oltre la frontiera. Finora negli Stati Uniti è successo più o meno quel che succede nel nostro Paese: i clandestini hanno potuto usare tempi e cavilli giudiziari per ottenere rinvìi e poi sparire nella clandestinità. Adesso questa maglia è stata chiusa. Ed è su questo aspetto terribilmente pratico ed efficace della nuova legge che i messicani hanno piantato il chiodo della loro violenta protesta che suona più o meno così: voi negate ai nostri lavoratori gli stessi diritti civili che riservate ai vostri. Dunque siete razzisti e xenofobi e il vostro comportamento costituisce un complessivo atto di aggressione nei nostri confronti. Tutti i partiti politici, governo e opposizione, ripetono le stesse cose e la gara è a chi grida più forte contro «el nuevo clima antimexicano, xenofobico y racista»: un passo obbligato della politica messicana che si sente strangolata dalle decisioni del potente vicino, da cui la vita del Messico dipende. In parole povere: gli Stati Uniti si sono accollati il peso gravissimo del risanamento messicano e hanno stabilito qual è il prezzo da pagare. Al primo posto, un impegno visibile e concreto contro il narcotraffico. Al secondo, la line dell'osmosi da lavoro nero clandestino. Sul primo punto, quello della guerra al narcotraffico, i rapporti fra i due Paesi hanno già subito una pesante crisi psicologica. Il Congresso degli Stati Uniti ha concesso infatti al Messico con una riluttanza che qui è stata considerata sferzante e offensiva lo status di alleato nella guerra al narco- traffico. Quanto al secondo punto, i clandestini messicani che vivono negli Stati Uniti, la guerra delle parole è in corso, carica di tutti vecchi rancori e la vecchia retorica che risale ai tempi di David Crockett, Fort Alamo e il generale Santa Ana. Intanto in Parlamento un deputato della sinistra ha presentato una mozione che chiede al governo di dichiarare Bill Clinton «persona non grata» a quattro settimane dalla visita del Presidente americano. L'altra faccia del paradosso è che i rapporti economici, culturali e persino affettivi tra Messico e Stati Uniti si stanno sviluppando in modo formidabile: i canali televisivi americani trasmettono più partite eh calcio del campionato messicano di quante non ne trasmetta la televisione di quel Paese. I film americani sono costantemente trasmessi nella versione spagnola. Quanto alla gente comune, i cittadini americani sono in preda a una crescente frenesia per la lingua spagnola, intesa in genere come la lingua della frontiera Sud. Intanto la borghesia messicana è in ottimi affari con quella imprenditoriale americana anche perché il Messico offre, o è costretto ad offrire, mano d'opera a prezzi stracciati all'interno delle proprie frontiere trattando ogni genere di manufatti semilavorati. Nella settimana di Pasqua l'intero Messico, in particolare gli Stati meridionali del Chiapas e dello Yucatan, di Guerrero con Acapulco e tutta la spendida costa del Quintana Roo e delle zone archeologiche Maya è stata invasa dai turisti americani. E il turismo americano introduce conseguenze importanti, positive e negative, di forte impatto: da una parte l'ingresso di milioni di dollari freschi e un incremento clamoroso dei posti di lavoro. Dall'altra una crescente americaniz- zazione nei costumi e un degrado ambientale visibile specialmente nelle zone archeologiche. A Tulum, una fantastica cittadella maya con acropoli su un paradiso terrestre marino, sono visibili, lacerati dal vento e sbiaditi dalla luce accecante, gli striscioni con cui i sindacati messicani e le associazioni culturali protestano contro la svendita del patrimonio archeologico. I messicani stanno consentendo con leggerezza suicida il massimo sfruttamento alberghiero delle loro «valli dei templi», con costruzioni gigantesche e de- , vastanti, restauri notevoli con parecchio cemento armato. L'impressione reale che i rapporti messicano-americano danno è tuttavia abbastanza diversa da quella che si potrebbe dedurre dalla guerra delle parole e dei proclami. Tanto per cominciare, la legge contro l'immigrazione clandestina, con il suo apparato di barriere e l'aumento in organico di mille nuovi poliziotti per pattugliare la frontiera, ha tutta l'aria di un effetto di parata: Clinton ha dovuto concedere molta apparenza ma non tutta la sostanza, alla pressione repubblicana contro gli immigrati, che pesano considerevolmente sulla spesa pubblica, il sottosegretario americano responsabile per gli affari dell'Emigrazione, Cesar Becker, ha assicurato chi non ci sarà in realtà alcuna deportazione di massa, ma soltanto un ragionevole e sopportabile giro di vite connesso con i complicati rapporti dell'amministrazione Clinton con la maggioranza repubblicana. Ma la temperatura emotiva segue altre vie che quelle umbratili dei labirinti politici ed è destinata a crescere e nel frattempo nel Congresso messicano tuonano grida da dichiarazione di guerra che cominciano a preoccupare seriamente Washington perché le turbolenze di tipo nazionale hanno spesso conseguenze incalcolabili e la frontiera Sud degli Stati Uniti resta uno dei punti più delicati. Paolo Guzzanti Ora gli irregolari non potranno più ricorrere davanti al giudice ma saranno direttamente >ortati oltre il confine dep< Detector elettronici, barriere elettrificate e un rinforzo di mille poliziotti per pattugliare la frontiera della grande paura j California) .S.DIEGO arizona BISBEE new mexico CHIHUAHUA© GUAYMAS E MESSICO MAZATLAN CITTA' DEL MESSICO o Nella foto grande due agenti fermano un clandestino al confine tra Messico e Stati Uniti A destra, un gruppo di clandestini a Nogales in Messico

Persone citate: Bill Clinton, Cesar Becker, Clinton, David Crockett, Fort Alamo, Guerrero, Paolo Guzzanti