UOMINI DELLA PACE E DELLA GUERRA di Sergio Romano

UOMINI DELLA PACE E DELLA GUERRA UOMINI DELLA PACE E DELLA GUERRA DOPO le parole con cai Giovanni Paolo II ha dato da un balcone di piazza San Pietro la sua implicita benedizione all'intervento europeo in Albania, molti si chiederanno se l'Italia non sia finita improvvisamente a testa in giù. Da un lato il papa ci chiede di vestire l'uniforme e di rischiare la vita, se necessario, per impedire più gravi tragedie e risollevare gli albanesi dalle condizioni in cui sono precipitati. Dall'altro, i leader di Rifondazione denunciano il carattere militarista dell'operazione Alba e dichiarano che voteranno contro l'iniziativa del governo. Il papa, «uomo della pace», ci esorta a prendere le armi. Armando Cossutta e Fausto Bertinotti si comportano come quei leader socialisti e repubblicani - Benito Mussolini e Pietro Nenni - che nel 1911 cercarono d'impedire la partenza dei convogli militari italiani per la Tripolitania. Proviamo a ricordare. Il papa che ha parlato ieri in San Pietro è lo stesso che nell'autunno del 1990 disapprovò i preparativi d'intervento contro l'Iraq dopo l'invasione del Kuwait. Armando Cossutta è lo stesso leader comunista che nel dicembre del 1979 non parve scandalizzato dall'invasione sovietica dell'Afghanistan. Fausto Bertinotti è lo stesso «massimalista» che negli scorsi mesi ha portato la sua solidarietà ai chiapas messicani e ha giustificato la loro lotta rivoluzionaria. Le parti si sono dunque rovesciate? Sono Cossutta e Bertinotti, oggi, gli «uomini della pace»? Conviene, anzitutto, sgombrare il tavolo da un possibile equivoco. Giovanni Paolo II è probabilmente il più decisionista e interventista dei pontefici Sergio Romano CONTINUA A PAG. 4 SETTIMA COLONNA

Persone citate: Armando Cossutta, Benito Mussolini, Bertinotti, Cossutta, Fausto Bertinotti, Giovanni Paolo Ii, Pietro Nenni

Luoghi citati: Afghanistan, Albania, Iraq, Italia, Kuwait, Tripolitania