« Un incidente assurdo» di E. Mar.

La rabbia del padre del ragazzo: «Non sono riuscito ad afferrarlo» « Un incidente assurdo» La rabbia del padre del ragazzo: «Non sono riuscito ad afferrarlo» AOSTA. Tullio Fantuzzi è seduto accanto all'ingresso dell'ala Sud dell'ospedale di Aosta, a pochi metri dalla porta a vetri opachi della rianimazione. Accanto ha la moglie, Claudia. Oltre quei vetri c'è il suo ragazzo, in fin di vita. «E io non ce l'ho proprio fatta a prenderlo». Ma con lei c'era un altro scialpìnìsta. «Sì, un ragazzo svizzero. Ma anche lui che poteva fare? Fabrizio era rimasto lì schiacciato, bloccato tra funivia e balaustra di legno, quella della piattaforma. Pensavo di farcela... Adesso lo tengo qui, mi ripetevo. E invece...». Invece la cabina si è mossa. «Aveva fatto un balzo indietro, credo di 5 metri, proprio quando Fabrizio stava scendendo. Aveva la gamba già fuori, è rimasto così, poi è andato giù, ma la cabina s'è fermata bloccandolo. Poi è di nuovo partita in alto e mi è scappato dalle mani. E' sparito giù, l'ho visto sprofondare, poi rotolare, sparire di nuovo. E' ripido, maledettamente ripido là sotto». E i soccorsi sono arrivati subito? «La cabina si è di nuovo mossa e siamo tornati nella stazione d'arrivo. E' arrivato l'elicottero laggiù da Fabrizio, ma ci ha messo un bel po' a tirarlo. Guardi, credo mezz'ora, forse un quarto d'ora, ecco. Ero disperato, non sapevo che fare. Continuavo a pensare e a dire che cose del genere proprio non devono succedere. Il ragazzo svizzero scuoteva la testa, diceva che era scandaloso, ecco, così diceva». Ma che cosa è accaduto nella cabina? «Nulla. Era arrivata come sempre, s'è fermata. Sono scesi in cinque, siamo rimasti Fabrizio, io e lo svizzero. E mentre il mio ragazzo scendeva la cabina ha fatto quel grande salto. Poi di nuovo l'altra oscillazione. E dopo ho visto che le due funi erano come annodate. Saranno stati quei salti. Ma come può accadere una cosa così?». [e. mar.]

Persone citate: Tullio Fantuzzi

Luoghi citati: Aosta