Tinebra contro gli scoop
«Punire chi pubblica notizie segrete» Tinebrq contro gli scoop «Punire chi pubblica notizie segrete» PALERMO. Contro le fughe di notizie e i polveroni sui media, Giovanni Tinebra, procuratore di Caltanissetta, ha tirato fuori la sua ricetta: imporre la chiusura per uno o più giorni a giornali e tv che diffondono notizie coperte dal segreto istruttorio. Nella sede dell'Assemblea regionale siciliana la proposta non ha scandalizzato più di tanto. I giornalisti sono diventati il capro espiatorio in quasi tutti gli interventi nel dibattito su «Giustizia e informazione: diritti, doveri e tutela della privacy», coordinato dal presidente dell'Assemblea Nicola Cristaldi e con la partecipazione di Gian Carlo Caselli e dei giornalisti Sandro Provvisionato, ex Ansa ora Mediaset, e Aldo Forbice (Rai). Quando Provvisionato ha obiettato che i gior¬ nalisti non rappresentano più il «quarto potere», ma al massimo sono le cinghie di trasmissione di altri poteri, sono piovute nuove accuse. «I giornalisti sono ormai l'unico vero potere», ha sostenuto il presidente della Regione, Giuseppe Provenzano (Forza Italia). Caselli ha insistito sul fatto che stampa e magistratura debbono essere rigorosamente separate e autonome e ha parlato di strumentalizzazioni realizzate attraverso i media «per depistare o colpire avversari con campagne ben orchestrate». Dura la replica a Tinebra di Lorenzo Del Boca, presidente della Federazione nazionale della stampa: «La magistratura pensa al cartellino rosso, ai giudici che violano il segreto istruttorio invece va la promozione». [a. r.] «Cosa Nostra non è stata ancora sconfìtta nonostante le perdite»
Persone citate: Aldo Forbice, Caselli, Gian Carlo Caselli, Giovanni Tinebra, Giuseppe Provenzano, Lorenzo Del Boca, Nicola Cristaldi, Provvisionato, Sandro Provvisionato, Tinebra
Luoghi citati: Caltanissetta, Palermo
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