Sgarro pagato con la vita

Vedova del boss aveva un nuovo flirt Sgarro pagato con la vita Vedova del boss aveva un nuovo flirt CASERTA. Il codice d'onore della camorra non lascia scampo, le donne dei boss sono intoccabili, anche da vedove. Una regola spietata che non ammette eccezioni. E proprio la sua violazione fu il movente di un duplice omicidio avvenuto nell'agosto del '93 e chiarito solo oggi. A sparare contro Paola Stroffolino, vedova di un esponente di punta del clan dei Casalesi, e il suo compagno, Luigi Griffo, fu Dario De Simone, oggi pentito: era un loro amico d'infanzia. Il rimorso lo ha spinto a parlare e a condurre gli inquirenti nelle campagne di Giugliano: in fondo a un pozzo c'erano i resti di Luigi e Paola, identificati con certezza anche grazie all'esame del dna. I vertici della camorra decisero che quei due andavano eliminati, che la loro relazione violava le leggi dell'organizzazione. A eseguire la condanna fu chiamato Dario De Simone: la «cupola» volle metterlo alla prova, costringendolo ad ammazzare un suo amico. Il pentito obbedì. Non gli fu difficile incontrare la vedova e il suo uomo, né portarli con una scusa in un casolare a Villa Literno dove uccise prima lui con un colpo alla tempia e poi lei con uno alla fronte. Di quei due non si seppe più nulla. Fino a quando un anno fa, De Simone, spinto dal rimorso per quel delitto infame, decise che era arrivato il momento di parlare. Le sue confessioni hanno consentito la scoperta di quel che restava dei due innamorati: un mucchietto di ossa in fondo al pozzo. [m. e] «Non diamo alla mafia la possibilità di riprendere fiato»

Persone citate: Dario De Simone, De Simone, Giugliano, Luigi Griffo, Paola Stroffolino

Luoghi citati: Caserta, Villa Literno