Dramma sulla Mir, sta finendo l'ossigeno

Dramma sulla Mir, sta finendo l'ossigeno Febbrile attesa dei soccorsi dalla Terra per i tre cosmonauti con l'impianto di aerazione in panne Dramma sulla Mir, sta finendo l'ossigeno Due russi e un americano in orbita sulla stazione Guasto a un generatore dello Shuttle lanciato ieri MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Riusciranno i tre cosmonauti della Mir a resistere con le loro pastiglie chimiche lino al prossimo martedì, data di arrivo della capsula di rifornimento Progress M-34? L'interrogativo - che non sembra inquietare le fonti americane di Houston - pende tuttavia come una spada di Damocle sui due russi Vasilij Tsibliev e Aleksandr Lazutkin e sull'americano Jerry Linenger che si e aggiunto alla compagnia lo scorso gennaio. Giovedì scorso, infatti, l'ennesimo incidente. Questa volta perfino più serio dei precedenti: si ò rotto il sistema di raffreddamento che permetteva l'eliminazione del biossido di carbonio. Da tre giorni i tre cosmonauti sopravvivono con il sistema di soccorso, che consiste in cartucce chimiche da bruciare. Ne hanno ancora, pare, quanto basta per respirare fino all'arrivo della M-34, che dovrebbe portare a bordo non solo altre pastiglie ma soprattutto i pezzi di ricambio per riparare i guasti. Ne! frattempo i tre stanno febbrilmente cercando di riparare quest'ul¬ timo guaio. La portavoce di Houston, Linda Coprey, interpellata per telefono dalla France Presse, afferma tranquilla che ci riusciranno entro oggi. Ma le fonti russe tacciono, forse più inquiete. Anche perché a Città delle Stelle saimo meglio degli americani qual è lo stato della Mir. Che è in funzione dal 1986 e che fu costruita per l'esistere cinque anni. In realtà la stazione (ormai divenuta un agglomerato di ben cinque moduli permanenti, innestati l'imo sull'altro) è in orbita da oltre 11 anni e ha accumulato un glorioso record, ospitando la bellezza di 60 cosmonauti di una quindicina di nazionalità diverse. Non stupisce che risenta degli acciacchi del tempo. D'accordo con gli americani si è deciso che dovrà restare in funzione almeno fino al 2002, anno della prevista messa in funzione della stazione Alpha. Il penultimo incidente era avvenuto all'inizio di marzo, quando il vascello di rifornimento Progress M33 non era riuscito ad attraccare. I tentativi erano stati diversi, sia in regime automatico che pilotato. Alla line si era deciso di rinunciare per evitare pericoli maggiori e la navi¬ cella automatica era stata fatta «cadere» verso la Terra. Incidente serio, perché senza il combustibile addizionale rimasto a bordo della M-33, la Mir non ha potuto innalzare la sua orbita, che continua ad abbassarsi per la frizione con gli strati superiori dell'atmosfera. L'arrivo della prossima navicella dovrebbe correggere anche questo parametro. Soprattutto i tre lassù l'attendono pei' poter riparare il sistema principale di produzione dell'ossigeno, guasto ormai da più d'un mese. Tra l'altro, quando si verificò questo incidente, nel tentativo di mettere in funzione il sistema d'emergenza, Aleksandr Lazutkin provocò un principio d'incendio che fu fortunatamente scongiurato, ma che pare abbia provocato un altro guasto, al sistema di condizionamento della temperatura interna. Che sfiorerebbe adesso i 30 gradi centigradi. Si provi a immaginare la vita dei tre uomini, in uno spazio forzosamente ristretto, a quella temperatura, in carenza di ossigeno. E si provi a immaginare l'angoscia che raggiungerà il suo culmine quando, martedì prossimo, il vascello M-34 si appresterà all'attracco. Infatti non è ancora del tutto chiaro perché la M-33 non riuscì ad attraccare. Si trattava di un guasto del vascello di rifornimento (e allora non dovrebbero esserci problemi)? Oppure il guasto concerne la Mir? In tal caso la Progress M-34 potrebbe andare incontro alle stesse difficoltà nel momento dell'attracco. Frattanto le cose non vanno troppo bene neanche sulla navetta spaziale americana «Columbia», staccatasi ieri dalla rampa di Cape Canaveral: «segni di degrado» in uno dei tre generatori che producono elettricità sono stati registrati dall'equipaggio, e la Nasa fa sapere che lo Shuttle potrebbe rientrare prima del tempo. Giulietta Chiesa La stazione orbitante russa «Mir» vista dallo «Shuttle» ifoto nasa-reutersj t

Persone citate: Aleksandr Lazutkin, Cape, Giulietta Chiesa, Jerry Linenger, Vasilij Tsibliev

Luoghi citati: Città Delle Stelle, Columbia, Houston, Mosca