«Soldi e sgravi alle famiglie in difficoltà»

«Soldi e sgravi alle famiglie in difficoltà» Proposto un piano di riduzioni fiscali e aiuti finanziari: «Costa meno della repressione» «Soldi e sgravi alle famiglie in difficoltà» Violante: così si può sottrarre i bambini alla criminalità NAPOLI. Aiutare le famiglie, soprattutto quelle in difficoltà, potrebbe rivelarsi una carta vincente per prevenire il disagio minorile ed evitare che bambini e ragazzi finiscano nelle mani della criminalità organizzata. Come? Con un programma di riduzioni fiscali per nuclei con figli, con appoggi finanziari diretti nelle situazioni in cui i problemi sono più pressanti, con l'assistenza domiciliare in caso di necessità. Il presidente della Camera Luciano Violante, a Napoli per un seminario internazionale organizzato dall'Associazione italiana giudici per i minorenni, rilancia l'idea di sostegni materiali e azioni preventive in linea con l'esigenza di riformare lo Stato sociale ma «incredibilmente meno costosi della repressione o degli interventi di emergenza». Modificare il Welfare, sostiene Violante, significa anche «redistribuire le risorse, spendendo di più per la scuola, la famiglia, la ricerca del lavoro, e meno a sostegno di chi è già inserito». E per proteggere i minori, sempre esposti a violenze e abusi, ridotti a merce e sfruttati, occorrono anche interventi internazionali, come la cosiddetta «clausola sociale» già discussa dall'Organizzazione mondiale del commercio ma mai decollata: con questa proposta si vietano accordi con imprese di altri Paesi che disattendono «alcuni elementari diritti umani e sindacali». Neppure l'Italia può essere assolta. E' il presidente della Camera a citare uno studio della Cgil secondo il quale i bambini-lavoratori al di sotto dei 14 anni sono almeno 50 mila. Ma il nodo, a suo giudizio, è in gran parte culturale: «Mentre l'accelerazione del capitalismo rischia di far prevalere le ragioni economiche su quelle democratiche, occorre un cambio di mentalità che faccia diventare i minori un cardine della politica sociale». Il ragionamento vale anche nel campo delle nuove leggi che da sole non bastano. Violante include anche quella contro la pedofilia che sarà presto esaminata in Parlamento: «Ci sono già oggi pene pesanti. La questione è soprattutto culturale, serve un cambiamento di costume che faccia considerare il bambino come soggetto e non più come oggetto. E' un dato molto più radicale e profondo. La legge serve, sia ben chiaro, ma non può scaricare le nostre coscienze». Coscienze su cui pesano i dati che stanno emergendo dal seminario cui partecipano magistrati provenienti dalle realtà più difficili della Penisola, ma anche esperti che giungono dai Paesi dell'Est, da quelli sudamericani. Il presidente dell'Associazione internazionale dei giudici per i minorenni e la famiglia, Jean Zermatten, snocciola le cifre del malessere: oltre 200 milioni di bambini avviati al lavoro nel mondo, 404 esclusi dalla scuola, altri mercificati con violenze sessuali o usati come serbatoio di organi per trapianti. Un possibile strumento, è stato ribadito, c'è: bisogna applicare la Convenzione dello Nazioni Unite sul diritto dei minori «ratificata da quasi tutti i Paesi, 190 dei quali hanno già firmato». E nei confini dell' Italia sono i bambini del Sud quelli esposti ai maggiori rischi, in primo luogo l'essere fagocitati dal crimine organizzato. Nei rioni più degradati di Napoli il boss può persino diventare un eroe, un modello da imitare, come emerge chiaramente da una ricerca condotta in alcune scuole cittadine. Nei quartieri «bene», come Posillipo se si chiede agli scolari di raffigurare con un animale l'immagine del camorrista, sui fogli si materializzano serpenti, piovre e pipistrelli. Tutt'altra storia a Barra o Ponticelli: lì i disegni non hanno nulla di repellente, perché matita e pastelli tracciano leoni, tigri e volpi, ovvero bestie aggressive ma anche forti e coraggiose. Salvatore, 11 anni, sembra non avere dubbi: «Come il leone è il re della foresta, il camorrista comanda in città». Mariella Cirillo IL PIANO ©OVERN® MINIMO VITALE Al BAMBINI DI FAMIGLIE IN DIFFICOLTA'. E'UN ASSEGNO MENSILE CHE HA L'OBIETTIVO DI METTERE UN FRENO AL RICOVERO DEI BAMBINI NEGLI ISTITUTI BABY-SITTER CHE SI PRENDONO CURA PER UN MASSIMO DI 5 ORE AL GIORNO DEI BAMBINI TRA 118 MESI E13 ANNI. CENTRI DI AGGREGAZIONE PERI BIMBI DAÒ A 3 ANNI CENTRI DI GIOCO E DI FORMAZIONE APERTI Al BIMBI NEI PERIODI DI CHIUSURA DELLE SCUOLE, ANCHE PER SOSTENERE LE FAMIGLIE IN CUI ENTRAMBI I GENITORI LAVORANO CASE DI ACCOGLIENZA PER LE DONNE SOLE IN DIFFICOLTA' CHE HANNO FIGLI MINORI. FAMIGLIE DI ACCOGLIENZA DISPOSTE A OSPITARE I NUCLEI MADRE-FIGLI MINORI PRONTO INTERVENTO ANCHE DOMICILIARE DI PERSONALE SPECIALIZZATO PER I BAMBINI IN DIFFICOLTA'E PER SOSTENERE LA FREQUENZA SCOLASTICA AGENZIE DI CONSULENZA E DI ASSISTENZA PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA' E IN GENERALE PER IL SOSTEGNO DELLE SCELTE DI MATERNITÀ' E PATERNITÀ' Luciano Violante e il giudice Melita Cavallo Bambini a scuola

Persone citate: Barra, Donne Sole, Jean Zermatten, Luciano Violante, Mariella Cirillo, Melita Cavallo, Peri Bimbi, Ponticelli

Luoghi citati: Italia, Napoli, Posillipo