Ashdown promette più tasse agli inglesi di Fabio Galvano

Ashdown promette più tasse agli inglesi GRAN BRETAGNA L'ultimo sondaggio dà 21 punti di vantaggio al Labour ma i conservatori avanzano Ashdown promette più tasse agli inglesi / liberali: nell'urna saremo l'ago della bilancia LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Dopo le promesse di sgravi fiscali, veri o presunti, con cui conservatori e laboristi si contendono il voto del 1" maggio, ecco un partito pronto ad andare controcorrente, a sfidare il consenso corrente che vuole nella busta paga più pesante l'unica arma a sicuro effetto. I liberal-democratici hanno presentato anche loro, ieri, un manifesto elettorale; ma adottando un ruolo da grillo saggio il loro leader Paddy Ashdown non ha esitato a promettere più tasse. «Non c'e altra scelta», ha ammesso candidamente: «Le sfide sono immense, le soluzioni offerte sparute. 1 liberal-democratici respingono questa timidezza». Ma proprio sulla «battaglia delle tasse» i conservatori hanno attaccato ieri nella lunga e difficile partita con il nuovo Labour di Tony Blair: nella giornata in cui un sondaggio Gallup pubblicato dal «Daily Telegraph» registrava un vantaggio di 21 punti per Blair ma confermava anche il progressivo recupero dei Tories risaliti di cinque punti da marzo, Major e il cancelliere dello Scacchiere Kenneth Clarke hanno impietosamente preso di mira le «finanze allegre» di Blair. «In un colpo solo i tagli di questo weekend potrebbero essere cancellati a luglio», ha detto il primo ministro riferendosi alle nuove aliquote (dal 24 al 23%) che entrano in vigore domani e introducendo l'ultimo degli slogan elettorali del suo partito («Tagli Tory ad aprile, aumenti Labour a luglio»). I conser¬ vatori sperano evidentemente di ripetere la riuscita campagna del '92, quando cancellarono il vantaggio dei laboristi dipingendoli come il partito «spendi e tassa». Ashdown sa bene che non diventerà primo ministro. I sondaggi gli danno fra l'I 1% e il 17% dei voti, ma grazie al sistema uninominale potrebbe conquistare il mese prossimo, nella più rosea delle ipotesi, 40 seggi, tant'è che gli allibratori offrono per una sua vittoria quotazioni di 2000 a 1. Ma se Blair perdesse in questa volata finale la massiccia maggioranza prevista dai sondaggi, i liberal-democratici potrebbero diventare l'ago della bilancia. Attenzione al loro programma, quindi; e non soltanto come voce di una coscienza nazionale che Ashdown si sforza d'interpretare. Il loro manifesto prescrive un aumento di un punto nell'aliquota base delle imposte (da 23% a 24%) per rimettere in ordine la pubblica educazione; un aumen- to di 10 punti per i salari più alti (dall'attuale 40% al 50%) per rilanciare il sistema sanitario di Stato. Più tasse «ecologiche» sulle auto di grossa cilindrata e sulle sigarette per pagare un programma nazionale di controlli degli occhi e dei denti. «E' il minimo necessario - ha detto Ashdown per rimettere in sesto il Paese dopo 18 anni di governo conservatore». Fabio Galvano II leader liberaldemocratico britannico Paddy Ashdown

Persone citate: Ashdown, Gallup, Kenneth Clarke, Paddy Ashdown, Tagli Tory, Tony Blair

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra