Il gen. Ramponi
Il gen. Ramponi Il gen. Ramponi «La polizia albanese rinacque col Sismi» ROMA. «Mi ricordo quando andai a Tirana, era l'estate del 1991, e capii che il loro primo problema era la polizia. Semplicemente non esisteva. Così noi del Sismi la ricostituimmo». Il generale Luigi Ramponi, ex senatore di An, ex direttore del Sismi, conosce bene la situazione albanese e sa di che cosa parla. Si trovò a dover gestire la prima crisi albanese, quella famosa con i profughi chiusi nello stadio di Bari, da capo dei nostri servizi segreti militari. «Era caduto da poco il regime comunista - racconta - e la polizia, odiatissima, si era squagliata al sole. Il governo dell'epoca ci chiese aiuto. Andai io a Tirana. Mi fecero impressione le piazze, pulitissime, senza nemmeno una cartaccia. Erano talmente poveri che non producevano immondizia». All'Albania in quel momento serviva tutto. Il governo Andreotti eravamo ancora nell'era pre-Tangentopoli - cercò di andargli incontro. «Ma le prime spese le coprimmo noi del Sismi, con i fondi riservati, dopo la garanzia che ce li avrebbero restituiti. Il problema di Tirana, però, era visto con tale fastidio che non si riuscì a far convocare' un consiglio dei ministri straordinario. I politici correvano tutti a Cortina, dove Andreotti dovevapresentare il suo ultimo libro». E comunque, in un modo o nell'altro, il Viminale - dove operavano in coppia il ministro Enzo Scotti e il capo della polizia Vincenzo Parisi resse la botta degli otto-diecimila profughi sbarcati dalla nave «Vlora». Poi toccò al Sismi, cioè al generale Ramponi, di mettere le basi per il futuro. ((Anticipando dai fondi del servizio, comprammo un certo numero di macchine per la polizia albanese. Erano delle Fiat Tipo che pagammo otto milioni l'una. Portammo pure i meccanici albanesi a Torino perché gli insegnassero la manutenzione. E fornimmo alla polizia albanese di tutto: vestiario, armi, apparecchiature. Li istruimmo anche. Non so se portando gli ufficiali in Italia, alla scuola di polizia, o se portando gli istruttori delle nostre forze di polizia in Albania. Allo stesso tempo, mandammo i soldati dell'operazione Pellicano per distribuire alimenti, la Guardia costiera e la Guardia di Finanza per presidiare i porti». Ovviamente, tutto questo intervento di militari, poliziotti e agenti italiani lasciò al Sismi un'eredità di «buoni rapporti» con gli albanesi. «Ovviamente». [fra. gri.] Ramponi
Persone citate: Andreotti, Enzo Scotti, Luigi Ramponi, Pellicano, Ramponi, Vincenzo Parisi
Luoghi citati: Albania, Bari, Cortina, Italia, Roma, Tirana, Torino
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