«Sgomento per la farsa-Albania»

«Sgomento per la farsa-Albania» «Sgomento per la farsa-Albania» Biagi: Paese isterico, politici pietosi Devo dire che non ho sentito come un peso quella mancanza. E' stato peggio quando è tornato». Secondo lei perché se l'è presa con l'informazione? «Perché i nostri politici anziché occuparsi della realtà se la prendono con il suo specchio. Perché vivono nello spettacolo quotidiano, e se non vanno in tv hanno la sensazione di non esistere. Per questo siamo circondati da politici di pronto intervento». Tutti? «Ce ne sono alcuni, Casini, Manconi, Salvi, che costituiscono un autentico tormentone, stanno in tv tutte le sere come le previsioni del tempo». Continuiamo la rassegna: Fausto Bertinotti. «Bertinotti è magnifico. Mi ricorda un compagno di università di mia figlia, un tale che nel '68 aveva preparato un cartello con su scritto "Vergogna!" e andava alle manifestazioni. Tutte, di destra, sinistra, centro: "Vergogna!"». Irene Pivetti. «Cristiana: buttateli tutti a mare». E' stata la terza carica istituzionale di questo Paese. «Sono stati momenti memorabili, c'era persino uno come Maroni ministro degli Interni». Silvio Berlusconi. Lei ha creduto alle sue lacrime? «Senz'altro». La Directa ha fatto un sondaggio... «Non ci credo». Invece sì: il 62 per cento dei milanesi le considera finte, il 24,5 sincere. «E mi chiedeva perché in questo Paese finisce tutto in farsa? Dopo le lacrime della Madonna di Civitavecchia, quelle di Berlusconi. A quando il miracolo?». Berlusconi ha detto che non si era neppure accorto delle telecamere. «E' una novità assoluta, visto che da una ventina d'anni non si occupa d'altro che di teleca- mere. Le sue». E del governo che ne dice? «Che almeno uno di loro avrebbe fatto bene a andare a Brindi¬ si». Come ha detto D'Alema? «D'Alema è un Togliatti in minore. Uno disposto a protestare contro se stesso in piazza e in aula, ma indubitabilmente intelligente». A proposito di intelligenze. E la polemica sul silenzio degli intellettuali? «Ha già detto tutto Cacciari: e chi se ne frega? Un Paese si misura dalla capacità di risolvere i problemi, non di firmarli. Sia detto per inciso: il fatto che non riusciamo mai a occuparci di problemi seri può anche essere positivo». Adesso, però, stanno mettendo a punto la missione umanitaria. «Mi stupisce che non siano ancora scese in piazza le mamme». Quali mamme? «Tutti i soldati hanno una mamma. Questo è un Paese di mamme e di figli di mamma». Succederà? «La missione per quanto umanitaria, comporterà una buona dose di rischi. Se ci fosse un attentato, una vendetta, una sparatoria e magari ci scappasse il morto, vedo già mamme e rifondatori sfilare con le bandiere listate a lutto». In defintiva cosa pensa della missione? «Penso che si debba andare, non fosse altro che per ragioni geografiche: loro vogliono venire qua e i casi sono due, o li fermi nel loro Paese, o organizzi l'accoglienza nel nostro». Lei è mai stato in Albania? «Mai. L'unico ricordo che mi evoca è il 1939, l'anno in cui l'abbiamo invasa. C'era il figlio del mio portinaio, a Bologna, che aveva partecipato all'impresa. Faceva battute sconce sui nomi delle città: Tirana e Durazzo. Era in sintonia con l'eroismo della conquista che comportò, se non ricordo male, 8 morti e una ventina di feriti da insolazione». La prossima non sarà un'invasione. «Come no, sarà una passeggiata carica di onori». Pino Corrias «Il Cavaliere piange come la Madonna A quando il miracolo?» Ii «lagunari» del battaglione San Marco M a Brindisi i «B Enzo Biagi In ateo: i «lagunari» del battaglione San Marco M a Brindisi i

Luoghi citati: Albania, Bologna, Brindisi, Civitavecchia, Durazzo, Tirana