«Basta coi bimbi offerti ai turisti» di D. Dan.

«Basta coi bimbi offerti ai turisti» «Basta coi bimbi offerti ai turisti» ROMA. Due congressi negli ultimi mesi, a Stoccolma e Amsterdam. Uno in programma, a breve scadenza, in Olanda e un altro, quello più importante, previsto per settembre a Oslo. L'Unicef sta trattando il problema della pedofilia nel mondo con l'artiglieria pesante, non dando tregua a governi e opinione pubblica. Arnaldo Farina, presidente dell'Unicef Italia, punta il dito proprio contro le agenzie di viaggio. Perché, dottor Farina? «Le denunce che sentiamo sono davvero troppe per non essere vere. Cambogia, Thailandia, Brasile, Cuba... tutte mete dove i turisti, in gran tranquillità, possono comprare quello che vogliono, bambini da trattare come oggetti. In Brasile la situazione è particolarmente tragica, perché le strade sono un vero e proprio serbatoio al quale attingere: sui marciapiedi sono decine di migliaia i bambini e le bambine, frutto della miseria, a disposizione del vergognoso svago dei ricchi». Ma le agenzie di viaggio non saranno così ingenue da propagandare, se non Il presidente dell'Unicef Italia «E' questa la piaga più orribile da combattere» con velate allusioni, divertimenti particolari. Come ritenere, allora, responsabile di questo mercato un tour operator? «E' una maledetta catena. Incomincia un turista: viene indirizzato, consigliato, aiutato... L'indomani saranno in due a saperlo, il giorno successivo in quattro o cinque. A quel punto, non c'è più bisogno che nessuno faccia propaganda al viaggio con "risvolto sessuale", è cosa, ormai, di dominio pubblico. Non a caso certe mete sono le più richieste». E in questo modo, chi ha dato il via all'operazione resta con le mani pulite. «Certo, e magari va anche a messa la domenica, accompagnato dai suoi figlioletti». Se la legge passerà così com'è, saranno tempi duri anche per i pedofili che si servono di Internet. Che ne pensa? «Spero che passi il maggior numero di norme. Quanto a Internet, dobbiamo renderci conto di vivere una realtà che è in palese contrasto con l'interesse morale della società». [d. dan.]

Persone citate: Arnaldo Farina, Farina