Conto ebraico per Arafat di A. B.

Conto ebraico per Araf of Conto ebraico per Araf of 250 miliardi: una «polizza» israeliana anti-destituzione TEL AV8V NOSTRO SERVIZIO In caso di improvvisa destituzione il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Arafat potrà ancora guardare al futuro con discreto ottimismo, perché in un conto bancario segreto lo attendono 150 milioni di dollari, 250 miliardi di lire, con cui potrà, se necessario, organizzare un governo in esilio. Per conoscere il saldo aggiornato del conto il Rais deve comporre il numero telefonico 5639311 di Tel Aviv: quello della filiale della Leumi Bank di via Hashmonaim. Nella stessa piazzetta si trova la banca dei militari israeliani, Otzar ha-Hayal. Lo ha scoperto il quotidiano Haaretz nelTesaminare documenti riservati del Fondo monetario intemazionale dai quali ha appreso, fra l'altro, che negli ultimi tre anni il governo israeliano ha versato su quel conto 500 milioni di shekel ( 150 milioni di dollari) derivanti dalle imposte sull'importazione di carburante destinalo ai Territori. L'ex ministro della Finanze Avraham Shohat r.aborista) non ha avuto difficoltà a confermare ieri nella sostanza ie informazioni del giornale. «In tutto abbiamo passato all'Anp un miliardo e 300 milioni di shekel - ha detto -. Come Arafat amministri questi fondi non è in definitiva affare nostro». E" invece aitare dell'esecutivo palestinese e dei Paesi donatori all'Anp. A quanto risulta a Haaretz, oltre ad Arafat ha accesso al conto segreto (chiamato in codice «La seconda cassa») solo il suo consigliere economico Muhammad Rashid, alias Khaled Salam. Il giornale ritiene possibile - ma non ne è certo - che anche il ministro palestinese delle Finanze Ahmed Zohdi Nashaslnbi possa ricorrere in caso di necessità alla «seconda cassa». In tempi normali, secondo la ricostruzione del giornale, il conto di Tel Aviv serve ad Arafat per pagare gli stipendi ad agenti dei servizi di sicurezza e a burocrati il cui numero è in eccedenza rispetto a quanto convenuto con i Paesi donatori. Shohat ha aggiunto che Israele ha versalo ad Arafat ingenti sommo di denaro su altri quattro conti diversi, nella Palestine Bank e nella Arab Bank di Gaza. Sono questi i conti che a quanto pare Arafat ha sottoposto all'esame del Fondo monetario prima che fosse scoperta la «seconda cassa». La notizia di Haaretz rischia di imbarazzare il presidente palestinese. Dopo la firma degli accordi di Oslo, un gruppo di Paesi donatori si impegnarono a versare all'Anp, tramite la Banca Mondiale, tre miliardi di dollari nell'arco di cinque anni 11994-991. «Ma la Banca Mondiale - ha ricordato Shohat - aveva subordinato il trasferimento dei fondi a una contabilità trasparente e al rigido controlli) dell'impiego dei fondi versati all'Anp» Fonti palestinesi hanno replicato che finora degli aiuti promessi a Gaza sono comunque arrivati solo 240 milioni di dollari. [a. b.]

Luoghi citati: Gaza, Israele, Oslo, Tel Aviv