«A Tirana entro 9 giorni»
«A Tirana entro 9 giorni» Fino a Prodi: un risarcimento per le famiglie dei naufraghi «A Tirana entro 9 giorni» Andreatta: pattuglieremo insieme le coste Il presidente Prodi ha garantito gli indennizzi e ha promesso tutto il suo impegno per allungare i tempi di soggiorno dei profughi, poi è rientrato in Italia per annunciare il successo del suo incontro. Tutto prosegue come prima del naufragio, dunque, e l'intensa giornata di incontri svoltisi ieri a Roma, lo conferma. Mentre il presidente Prodi rientrava in Italia a bordo di un elicottero militare, il ministro degli Esteri Lamberto Dini incontrava Franz Vranitzky, coordinatore dell'Osce sulla crisi albanese, per mettere a punto l'intervento nel Paese. Nel frattempo, il ministro della Difesa Beniamino Andreatta incontrava il suo omologo albanese. Shaqir Vucaj, per firmare il protocollo esecutivo per il pattugliamento delle coste albanesi. E i delegati dei capi di stato maggiore della forza multinazionale erano riuniti per raccogliere informazioni da riferire ai propri governi. Restano ancora molti dettagli da definire, soprattutto per quanto riguarda il dislocamento delle truppe. E l'Italia - hanno precisato il ministro degli Esteri Dini e quello della Difesa Andreatta - «non chiederà di non andare nel Sud del paese». Gli esperti porteranno, invece, con sé innanzitutto la proposta avanzata dal ministro Andreatta, di realizzare l'operazione d'intervento «entro il 12 aprile», ovvero la data di scadenza fissata dalle Nazioni Unite per il primo rapporto sulla situazione. L'iter, secondo fonti della Farnesina, prevede la discussione dell'operazione nel Consiglio dei ministri di venerdì, il voto al Senato martedì o al massimo, mercoledì, e subito dopo alla Camera. La forza multinazionale, sempre secondo quanto ha riferito il ministro Andreatta, dovrebbe essere composta da circa 5 mila uomini. Tra questi, una cifra variabile tra i 1900 e i 2500 dovrebbe essere rappresentata da italiani. La quantità esatta dipenderà dalle competenze e specializzazioni messe a disposizione dagli altri Paesi. Fra i soldati italiani non vi saranno militari di leva, «a meno che non sia necessario per supporti logistici in zone del tutto tranquille», ha affermato il ministro Andreatta. La forza multinazionale non sarà impegnata in «operazioni di guerra o di polizia», ma dovrà «assicurare la praticabilità delle infrastrutture e la sicurezza dei mezzi che trasporteranno gli aiuti e i generi di prima necessità». Insieme ai viveri sono previste anche forniture di equipaggiamento militare, e i primi giubbotti antiproiettile sono già arrivati in Albania. Alcuni militari avranno l'incarico di addestrare la polizia albanese e «solo in questo ambito» potranno effettuare operazioni di repressione e prevenzione dei reati. Quanto al pattugliamento delle coste albanesi, le navi italiane potranno operare e attraccare anche nei porti albanesi, e non dovranno più limitarsi a agire nelle acque intemazionali per bloccare le navi in uscita. Su ogni nave italiana sarà imbarcato un team albanese. Le navi avranno funzioni di polizia, il che permetterà all'Italia di utilizzare navi più leggere delle precedenti, e di garantire e migliorare la sicurezza. In due, o al massimo tre giorni, - ha concluso il ministro Andreatta - sarà pronta anche la commissione d'indagine amministrativa sul naufragio, composta da italiani e albanesi. Flavia Amabile Qui accanto segretario i Rifondazione omunista austo Bertinotti A destra ministro Dini ;.i:;::.f «entro il 12 aprile», ovverdi scadenza fissata dalleUnite per il primo rapporttuazione. L'iter, secondo fFarnesina, prevede la didell'operazione nel Consministri di venerdì, il votomartedì o al massimo, mesubito dopo alla Camera. La forza multinazionalesecondo quanto ha riferitstro Andreatta, dovrebbcomposta da circa 5 milaTra questi, una cifra varia1900 e i 2500 dovrebbe espresentata da italiani. Laesatta dipenderà dalle co Il ministro della Difesa Beniamino Andreatta Qui accanto il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti A destra il ministro Dini
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