«Le lacrime del Cavaliere una pubblicità perdente» di Fabio Martini

«Le lacrime del Cavaliere una pubblicità perdente» «Le lacrime del Cavaliere una pubblicità perdente» L'ANALISI DI MIGLI® B ROMA ERLUSCONI con la voce impastata dall'emozione? Il peggiore spot del Cavaliere di Arcore. Gianfranco Miglio ne è convinto: «Credo proprio che sia stato un passo falso dal punto di vista elettorale. Non ho timore a dirlo...». Il professore di Como, si sa, è personaggio dal pensiero controverso, uno che taglia gli argomenti a fette grosse, ma pochissimi come lui interpretano gli umori profondi dell'elettorato leghista e dintorni: eletto senatore da Forza Italia, Miglio si è riconciliato con Bossi. Professore, con i ministri in vacanza pasquale, presentarsi in prima linea non è stato un bel gesto? «Berlusconi ha cercato di sfruttare una difficoltà del governo. Ma tutto era necessario fare, tranne che sollecitare gli ambienti permissivisti che vorrebbero uno sbarco in forze degli albanesi. Ambienti che poi, diciamolo, non votano per il Polo». Berlusconi non le sembrava commosso? «Lei ha detto sembrava? Io insisto sul... sembrava. Per me è un atto politico, poi giudicheranno gli elettori se un atto saggio, furbo oppure sbagliato. Io dico che quell'atto non faciliterà le fortune del Polo alle amministrative nel Nord. Potrebbe avvantaggiarsene la Lega». Ma in politica non tutto si fa a fini strettamente elettorali... «Il grosso della popolazione albanese che vuole trasferirsi è gente che ha dei conti aperti con la giustizia». Berlusconi ha ricordato che in Germania 300 mila bosniaci... «Il comportamento della Germania sì che è stato razionale. Loro hanno facilitato l'insurrezione di sloveni e croati, certo popoli marginali, per poi annetterli all'area germanica. Quella era un linea intelligente». Professóre, Berlusconi ricordava che 300 mila bosniaci sono stati accolti in Germania. Lei, come li vede migliaia di albanesi in Lombardia e Piemonte? «Ma ci mancherebbe altro! Non è assolutamente un ragionamento da seguire. E poi, a prescindere dai numeri, con l'afflusso degli albanesi aumenterebbe il numero di coloro che agiscono contro l'ordinamento, che vorrebbero un mondo non basato sullo Stato di diritto». Professore non sta esagerando? Tra gli albanesi ci sono delinquenti, ma anche tanti poveri cristi... «Questa è una popolazione primitiva, che eredita posizioni civili e politiche aggravate dal lungo dominio comunista che probabilmente è l'unico modo per governare gli albanesi...». Addirittura... «Un regime autoritario è quello che si attaglia meglio. C'è una quantità di popoli che ha difficoltà ad accedere ad una concezione di tipo occidentale dei rapporti politico-sociali». Ma in Albania c'era un comunismo feroce, che non si augurerebbe a nessuno... «Certo. Ma ora quella gente avverte lo sbarco in Italia come l'arrivo nel Bengodi. Viene quasi da dire che in asse con la linea politica della dittatura fascista, si potrebbe proclamare l'Albania la ventunesima regione. d'Italia...». Una battuta? «Per chi ha dell'Italia una con¬ cezione molto bassa, questa potrebbe essere una soluzione: annettere gli albanesi. E d'altra parte il panultimo re dei Savoia, Vittorio Emanuele III, non era st^to re di Albania? Certo, poi/àveva giudicato il regno "quattro sassi"». Se Berlusconi è autolesionista, forese le è piaciuto Prodi? / «Era una crasi che si preparava da mesi e il Consiglio dei miniIjpe dovuto fissare da fa linea di condotta: dusura e accoglienza stri avrei tempo ui| grande c| / solo ai fuggiaschi politici. Invece questa linea non c'è stata. Ma la cosa più grave è un'altra». Quale professore? «Le istituzioni, oramai, non sono più credute. E non solo da noi: è un fenomeno universale. Abbiamo già subito una fase di oscuramento delle istituzioni nel Duecento. Ma allora c'era la grande forza delle città, della organizzazione borghese che premeva e infatti nell'arco di un secolo sono state ricostruite tutte le istituzio¬ ni». Lei non vede una classe dirigente all'altezza? «No, in qualunque angolo guardo, vedo una totale assenza di classe politica in Italia. Tanto a sinistra quanto a destra». Ma quella tragedia in mare si poteva evitare? «Beh, vabbe' insomma, quando si fa un blocco delle coste ci sono dei costi, non bisogna meravigliarsi». Fabio Martini «Sembrava commosso ma non ha fatto altro che favorire la campagna elettorale della Lega di Bossi» «Sembrava cma non ha faaltro che favla campagnadella Lega di Il senatore del Polo Gianfranco Miglio Le lacrime, di Silvio Berlusconi dopo l'incontro con i profughi albanesi a Brindisi