Azzurri ribellione a Silvio di Alessandro Mondo

/ Azzurra ribellione fl Silvio / Azzurra ribellione fl Silvio Telefonate record: prima il lavoro agli italiani ROMA. «Diamo lavoro prima agli italiani e poi agli albanesi». Sorpresa: l'altolà a Silvio Berlusconi - reduce dalla controversa visita-lampo ai 34 naufraghi del canale d'Otranto - arriva da una parte del suo stesso elettorato. Che invece di applaudire la solidarietà manifestata dal leader ha preso il telefono per «dirgliene quattro», mandando in tilt i centralini dello sedi di Forza Italia. Una reazione estremamente «vivace» - quella della base «azzurra» forse più di quanto si aspettassero i vertici del partito. Che pure dicono di averla messa in conto. «Siamo bombardati di telefonate, ma lo si sapeva. Dal punto di vista elettorale è stata una mossa coraggiosa e controversa...», rilancia l'ex ministro Antonio Martino, riepilogando i fatti dei giorni scorsi. La cronaca narra di un Berlusconi fermamente determinato a lasciar prevalere le ragioni del cuore su quelle della politica dopo una notte trascorsa di fronte ai tg. «Un leader forte non deve lasciarsi condizionare, a costo di affrontare impopolarità e subbugli interni al partito», lo promuove IGianni Pilo, sondaggista del Polo. \E pensare che anche questa volta le Cassandre non erano mancate:._ «Prima di partire, Silvio ha ricevuta una telefonata nella quale lo si ar vertiva: "Attento, diranno che st strumentalizzando la cosa a fini pi litici e anche i nostri elettori si menteranno...". Ma lui ha rispo: "Non importa, è una tragedia d/dimensioni tali che io devo anda*"». Una telefonata di chi? «Si d*:e il peccato, non D peccatore...» corto Martino. Certo è che, a partire dajfpomeriggio di Pasqua, per una fgtta dell'elettorato forzitalista le Cavaliere - lo stesso che 1 di ieri accusava di scarsa - hanno perso quota. Lr rivano tutte dal Nord, a una situazione più nel Meridione. «Chi zioni difficili riesce a glio solidarietà», co altri il vicecoordina' in Sicilia, Gaspare Gi, Per tastare il pois* bisogna risalire la pi taglia oni del wenire rudenza ìtiche arfronte di 'tranquilla in situairimere melma tra gli ire «azzurro» Idice. della protesta iola. Che non che vi »i tratti di un malumore passeggero lo confermano i dirigenti locali del partito. Ieri il coordinatore regionale del Piemonte, Roberto Rosso, riferiva di «numerose telefonate di cittadini torinesi, infuriati con Forza Italia e con Berlusconi», al punto da dover correre ai ripari con un comunicato nel quale si esprime «orgoglio e riconoscenza verso il Presidente». E a quanto pare anche il numero uno del partito in Lombardia, Dario Rivolta, ha in questi giorni le sue gatte da pelare: «Molti non esitano a lasciare il loro nome, numero di telefono e indirizzo». Per non parlare di quei cittadini che, più intraprendenti di altri, si collegano direttamente con la sede nazionale a Roma, in via dell'Umiltà. «Alcuni spiega ancora Rivolta - argomentano la loro posizione: ben vengano la commozione e l'aiuto, dicono, ma evitiamo che la solidarietà faccia dimenticare la certezza del diritto. Trascorsi i sessanta giorni concessi per il soggiorno e ristabilite condizioni di normalità in Albania, queste persone dovranno tornare nel loro Paese». Una situazione inedita per Berlusconi, alle prese con una base irrequieta che sul fronte incandescente della crisi albanese vorrebbe dettargli la linea da tenere. E fors'anche pericolosa, in prossimità delle elezioni. «Ma no, é esagerato parlare di spaccatura interna - frena Pilo - Si tratta di sfumature più culturali che geografiche. Abbiamo due tipi di elettorato: uno assai moderato e silenzioso, più di centro; l'altro é quello dei Club. Questi ultimi sono gli «ultras»: attivi e protestatari, se vogliamo più infantili politicamente, manifestano apertamente il loro dissenso. Ma non vedo rischi di carattere elettorale. E comunque, guai a farsi condizionare». Alessandro Mondo Gianni Pilo parlamentare di Forza Italia

Persone citate: Antonio Martino, Berlusconi, Dario Rivolta, Gaspare Gi, Gianni Pilo, Roberto Rosso, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Albania, Lombardia, Otranto, Piemonte, Roma, Sicilia