Assicurazioni nel mirino dei parenti

Assicurazioni nel mirino dei parenti Olocausto Assicurazioni nel mirino dei parenti WASHINGTON. Alcune famiglie di vittime dell'Olocausto hanno citato in giudizio sette compagnie di assicurazione europee - fra le quali le italiane «Generali» e «Riunione adriatica di Sicurtà» - accusandole di aver nascosto o aver compiuto irregolarità su polizze sulla vita contratte fra il 1920 ed il 1945. L'azione legale punta ad ottenere risarcimenti danni a circa 10 mila persone per un ammontare di diversi miliardi di dollari da determinarsi in sede processuale ed è stata avviata presso la corte federale di Manhattan. Oltre alle compagnie italiane sono state chiamate anche in causa assicurazioni francesi, tedesche e austriache. Secondo i promotori della causa, le compagnie di assicurazione avevano incoraggiato gli ebrei che temevano le persecuzioni dei nazisti a depositare i loro beni e ad assicurarsi per garantire il futuro delle loro famiglie. Coloro che non riuscirono a fuggire vennero arrestati e, sempre secondo i promotori della causa, i nazisti si impadronirono dei loro averi, comprese le polizze di assicurazione. Nella citazione si afferma che queste polizze «vennero impropriamente liquidato o trasferite, e i premi incassati». La causa è stata iniziata in America perchè secondo i promotori le assicurazioni interessate «hanno importanti interessi negli Stati Uniti e alcune hanno accordi con società americane tra cui le assicurazioni Aetna». [Ansa]

Luoghi citati: America, Manhattan, Stati Uniti, Washington