«L'ho provato anch'io» di S. Tar.

«I/ho provato anch'io» «I/ho provato anch'io» Un giovane di Bari «Sono tornato normale» BARI. «Un mese fa ho saputo via Internet, dai medici di Miami che sono in costante contatto con me, che c'era una bambina di 9 mesi in attesa di un intervento simile a quello che ho subito io. Una dottoressa mi ha detto: "E' forte e coraggiosa come te". Ora ho appreso in tv che Eugenia sta bene. Sono felicissimo». Sottoposto il 15 luglio del '95, al Jackson Memorial Hospital di Miami, a un trapianto multiplo (36 ore in sala operatoria e 6 organi nuovi), Leonardo Cioce, 30 anni perito industriale in cassintegrazione, ora è in perfetta forma. Ed è diventato «testimonial» delle donazioni. Che cosa direbbe a Eugenia, adesso? «Che è una bambina fortunata. Se troverà al centro di Miami tutto l'affetto che ho avuto io, sarà felice. Questa esperienza sarà un breve buio nella sua esistenza. Eugenia è così giovane, ha tutta una vita davanti a sé». E lei come sta, a due anni dall'intervento? «Sto bene, riesco a fare tutto ciò che vorrei. Per quattro anni mi sono alimentato per via parenterale, non toccavo cibo. Avevo periodi di febbre altissima. Ora esco con gli amici, mangio quel che voglio evitando solo i fritti». E il lavoro? «Sono ancora in cassa integrazione con la Calabrese, società in crisi di Bari. Faccio qualche lavoretto a casa per un'azienda meccanica, disegno tecnico con il computer». [s. tar.]

Persone citate: Calabrese, Leonardo Cioce

Luoghi citati: Bari, Miami