E' AFFONDATA ANCHE L'EUROPA di Barbara Spinelli
Forse 60 annegati. I superstiti: ci hanno speronato. La Marina: no, ci ha tagliato la rotta E' AFFONDATA ANCHE L'EUROPA COME le imbarcazioni di Conrad, che non arrivano in porto e naufragano nei tifoni perché vi sono stati uomini non vigilanti, uomini che non sanno assolvere quello che è il loro compito supremo: portare i passeggeri sani e salvi a destinazione, incondizionatamente. Proteggere a ogni costo - alla stregua di medici del mare - la sopravvivenza di donne, di bambini, di vecchi, che hanno affidato la loro vita nuda alla nave. Come le imbarcazioni di Conrad è naufragata l'altro ieri notte la motovedetta colma di albanesi, nei neri flutti del Canale di Otranto. Forse la nave di profughi non è stata speronata dalla corvetta italiana, che aveva fatto di tutto per bloccarne l'avanzata. Forse si tratta di una collisione accidentale come affermano le autorità militari - e la motovedetta in fuga ha urtato per caso contro la nave che l'inseguiva. Ma di certo la vita di questi boat-people d'Europa valeva terribilmente poco, se nel cuore tenebroso d'una notte è stata sprecata con tanta disattenzione e tanta velocità. Di certo questo inabissarsi nelle acque dell'Adriatico di 50 o 60 o 70 albanesi non costituiva un intollerabile scandalo, da scongiurare in tutti i modi quale che fosse il prezzo. Assolutamente prioritarie non sono state le vite umane, ma la strategia astratta del governo, che imponeva il blocco o il pattugliamento navale lungo l'Albania. Tra politica e etica normativa dell'assistenza marina si è aperto un baratro, tragico, e poco importano le future inchieste, le controversie, i frivoli accenni a intese con Tirana sul blocco navale: tutti noi davanti Barbara Spinelli CONTINUA A PAG. 10 PRIMA COLONNA
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