Cortei e proteste delle sinistre, mobilitati duemila poliziotti

Cortei e proteste delle sinistre, mobilitati duemila poliziotti Cortei e proteste delle sinistre, mobilitati duemila poliziotti Strasburgo, guerra a le Pen Si apre il congresso dell'estrema destra PARIGI NOSTRO SERVIZIO Sventola da ieri una bandiera nera sulla guglia più alta della cattedrale di Strasburgo. Non il nero dei fedelissimi di Le Pen, che da oggi si riuniscono nella capitale alsaziana per tre giorni di congresso a cavallo di Pasqua, ma il nero del lutto, che la Francia indignata sente di dover indossare di fronte all'avanzata dell'estrema destra nazionalista e razzista. Pochi appuntamenti politici sono stati cosi al centro dell'attenzione e delle discussioni negli ultimi anni, e già molti ritengono che Jean-Marie Le Pen, animale politico dai tratti grossolani ma dal fiuto sensibile, abbia ancora una volta colpito nel segno. Nelle strado di Strasburgo sfileranno oggi a decine di migliaia, guidati dal segretario socialista Lionel Jospin e dal leader comunista Robert Hue, accanto a sindacalisti, rappresentanti di organizzazioni antifasciste, umanitarie, antirazziste e della «gauche» in genere, artisti e intellettuali in prima fila. La città è già in stato di allerta, 2 mila i poliziotti dislocati nelle strade, più la «guardia» del Fu, un migliaio di «volontari» lepenisti. Si temono incidenti, tanto che lo stesso Le Pen ha tenuto a sottolineare a più riprese che i militanti del suo partito si faranno vedere il meno possibile in giro, e lui stesso ha rinunciato al programma in base al quale domenica avrebbe dovuto assistere alla messa di Pasqua nella cattedrale. Basso profilo, questa la si rategia del leader del Fn, e responsabilità di eventuali incidenti tutta sulle spalle di chi si assume l'iniziativa di impedire il congresso di un partito politico che raccoglie il 15% dei voti francesi. A questo scopo, Le Pen si è caute- lato presentando una denuncia contro ignoti per il clima di «provocazione» che si è creato. La conquista di quattro città nel Sud, l'ultima è stata Vitrolles, alla periferia di Marsiglia, il cui sindaco è- Catherine Megret, moglie del numero due del partito, Bruno Megret, ha messo in allarme le forze politiche della maggioranza di centro-destra e della sinistra, forse ai di là dei sondaggi che danno comunque il Fronte Nazionale al 15 percento, lo stesso livello delle presidenziali. Il rischio è però che, con il sistema elettorale francese, per la prima volta il Fn possa riuscire alle prossime elezioni a conquistare qualche seggio ed entrare in Parlamento. Il Fronte - come ha titolato «Le Monde» - in questo congresso definito «della grande alternativa», vuole dimostrare addirittura di essere «capace di conquistare il potere». Che Le Pen capo del partito da 25 anni - creda davvero a questa possibilità oppure stia bluffando, il pericoloso gioco ha coinvolto un po' tutti. Davanti ai 2200 congressisti di Strasburgo - fra le delegazioni in¬ temazionali attesa quella italiana del Movimento Sociale di Pino Rauti - il capo carismatico dell'estrema destra non dovrebbe annunciare grandi novità nel programma del partito. Le linee direttrici non ha mai smesso di ripeterle in questi giorni: «Se arriveremo al potere - ha detto ancora ieri - allargheremo il campo di applicazione dei referendum per consentire al popolo francese di esprimersi su un certo numero di temi sociali». E fra i «temi sociali» che stanno a cuore a Le Pen ci sono innanzitutto «la pena di morte» e «l'immigrazione». Ci sarà senz'altro spazio per le polemiche di questi giorni, innescate dall'ondata di anti-lepenismo che ha travolto giornali e tv che - secondo Le Pen - è il sintomo di «ima classe politica, soprattutto di sinistra, che non vuole ammettere che il Fn ha diritto di parola». Le posizioni sono in realtà più variegate, e vanno dal socialista Henri Emmanuelli, che continua a ripetere che bisognerebbe «mettere fuori legge il Fronte nazionale», al centro destra che, pur manifestando la sua preoccupazione, ha criticato come «gravi errori» tutte le manifestazioni anti-Fn. Ma Le Pen sembra quasi gradire questo clima di battaglia che si è crealo attorno al congresso, soprattutto perché - come ha detto il sindaco socialista di Strasburgo, signora Catherine Trautman «Le Pen l'aggressore si fa passare per Le Pen l'aggredito». «Vedrete - ribatte il capo dell'estrema destra incurante delle voci che danno in arrivo dalla frontiera skinhead tedeschi - altroché sollevazione popolare, vedremo in piazza gli apparati dei partiti, dei sindacati, non gli alsaziani». Tullio Giannotti Da ieri sulla guglia più alta della cattedrale sventola una bandiera nera «E' la Francia indignata che si sente in lutto» ISCRITTI E 90-160 MILA SIMPATIZZANTI Riduzione del numero degli immigrati. Priorità ai francesi nell'assegnazione dei posti di lavoro. Riduzione delle tasse. Ripristino della pena di morte. Contrario al trattato di Maastricht e alla moneta unica. ma destra ISCRITTI E 90-SIMPATIZZANTI Riduzione immigrati.nell'assegnRiduzionepena di mdi Maastr

Luoghi citati: Francia, Marsiglia, Parigi, Strasburgo