«Questo governo ci emargina»

«Questo governo ci emargina» IL DIRETTORE DI CONFINDUSTRIA «Questo governo ci emargina» Cipolletta: e non entriamo neppure in Europa MROMA AI così arrabbiati. Mai gli industriali hanno protestato con tanta asprezza contro le decisioni prese da un governo per ridurre il deficit pubblico. Sono irritati per il prelievo sulle liquidazioni? Perché alzano la voce contro la manovra di giovedì? E' Innocenzo Cipolletta, direttore generale della Confindustria, a spiegarlo in questa intervista. Come mai tanta durezza? «E' la quarta manovra analoga varata dal governo Prodi. Sono state rinviate al futuro le riforme strutturali, sono state anticipate le imposte e posticipate le spese». Bocciate, quindi, quattro manovre in una volta sola? «Secondo i nostri calcoli, le misure per quasi centomila miliardi delle quattro manovre (giugno 1996, finanziaria 1997, decreto di fine anno, aggiustamento di marzo) comprendono interventi una tantum o partite contabili per 61 mila miliardi». Cosa vuol dire con «partite contabili»? «Si tratta di espedienti ai quali hanno fatto ricorso altri Paesi come la modifica della contabilità dei titoli pubblici. Il risultato che si ottiene è solo di facciata e si sposta il debito statale sui cittadini e le imprese». Riconosce che il disavanzo dello Stato scende? «E' un'operazione vana. Anticipando il pagamento di un'imposta si riduce quest'anno il deficit, ma c'è un problema per gli anni successivi». Non vi va bene niente? «La manovra è fatta essenzialmente di misure di questo tipo e perciò non possiamo non criticarla. Non nego che al suo interno vi siano misure condivisibili, ma queste hanno poco peso. Fra l'altro la riduzione an- nunciata delle spese di un ministero va verificata». Dà atto al governo di essersi impegnato a procedere alla riforma dello stato sociale? «Francamente di impegni di questo tipo ne ho conosciuti tantissimi. Intanto il segretario della Cgil Cofferati ha già dichiarato che parteciperà al tavolo delle trattative solo se Rifondazione sarà disponibile a discutere. E Rifondazione dice che andrà al tavolo solo se non ci saranno tagli ma aumenti della spesa sociale». Teme che la riforma non arrivi? «In queste condizioni il negoziato si apre male». Nessuna illusione? «Nessuna no: la speranza è l'ultima a morire. La manovra è sbagliata e non è compensata dalla promessa della riforma dello stato sociale». Ma cosa avrebbero voluto gli industriali? «Abbiamo proposto al governo di portare a 60 anni l'età mulina per la pensione di anzianità che, ricordo, non esiste negli altri Paesi. Questa misura da sola fa risparmiare cinquemila miliardi nel 1997». Avete formulato altre proposte? «Abbiamo chiesto di attuare adesso le modifiche alle aliquote dell'Iva che in base agli impegni comunitari presi dall'Italia, vanno applicate nel 1998». Ammette che l'intervento sull'Iva fa salire l'inflazione? «Si tratta di un impegno comunitario. Meglio rispettarlo adesso, con l'inflazione sotto controllo, che nel 1998, quando si rischiano aumenti maggiori del costo della vita». Quanto si ricaverebbe? «L'intervento sull'Iva può vale¬ re 5-6 mila miliardi». E l'incidenza sull'inflazione? «L'incidenza sarebbe pari a qualche decimo di punto. Ma l'intervento andrà fatto in ogni caso. Il problema principale resta però la riforma delle pensioni: la misura proposta non impone sacrifici; non si toglie una lira a nessuno. Ma si lascia sul posto di lavoro chi altrimenti può cercare un lavoro in nero». Le proposte per pensioni d'anzianità e Iva valgono non oltre 12 mila miliardi; la manovra arriva a 15.500. ((Abbiamo fatto presente che c'è da completare l'equiparazione dei contributi dei lavoratori autonomi, dei professionisti, dell'agricoltura a quelli dei dipendenti». Immagina maggiori oneri? «Questa è una misura di equità: contributi uguali per tutti». Non si sente a disagio come barricadiero? «Non lo sono diventato. Protesto con i mezzi civili. La Confindustria manifesterà le sue ragioni nelle sue sedi. Credo sia importante far sentire la voce dell'impresa». E' deluso da Prodi? «Non è questo il problema. Sono deluso dalle politiche portate avanti. A settembre abbiamo raggiunto un accordo con sindacati e governo per la flessibilità del mercato del lavoro e il parlamento (che è sovrano) ha varato norme che aumentano la rigidità. Sono diventati impossibili i licenziamenti collettivi: l'impresa dovrebbe dimostrare di non avere alternative». Ed è deluso dal ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi? «Non parlo delle persone. Ci delude la politica collegiale». Vi rendete conto che siete diventati l'opposizione al governo? «No. Ci rendiamo conto che il governo, se non ascolta anche le imprese, rischia di emarginarci, di farci identificare con l'opposizione. Ma questa è una responsabilità del governo». La manovra consentirà di aderire alla moneta unica? «La manovra ci allontana dall'Europa. Rischiamo di non centrare l'obiettivo». E allora? «Probabilmente d'estate ci sarà un'altra manovra». Roberto Ippolito «Anche la riforma dello Stato sociale si apre sotto cattivi auspici visto che Bertinotti pone i suoi diktat» Bossi attacca «una manovra da Venerdì Santo Futuro fosco per le imprese» COME FUNZIONA CONFINDUSTRIA PRESIDENTE COMITATO DI PRESIDENZA VICEPRESIDENZA 5 MEMBRI DI CUI DUE PER I PICCOLI E GIOVANI IMPRENDITORI CONSIGLIO DIRETTIVO CIRCA 30 MEMBRI GIUNTA CIRCA 150 MEMBRI ASSEMBLEA CIRCA 1600 DELEGATI 20 FEDERAZIONI REGIONALI \ 11 FEDERAZIONI DI SETTORE \ 106 ASSOCIAZIONI TERRITORIALI (frovinciauosubprovincìaiì)'' Ili ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA 110.000 IMPRESE ASSOCIATE 4.200.000 DIPENDENTI bile - delhe del rio che li degli in loro prospetto a o. a guerra, detto Roentire lan ne fanella magema, cone la rivolmo in un ti i cittamanifestan una più , il viceo Walter gli indun quanto tto molto » ed eleno portato il rapporzzato l'in¬ «pur legittima - ha detto il leader dei verdi Manconi - appare quantomeno bizzarra». Per le opposizioni, invece, la scelta degli industriali, tradizionalmente non inclini alle proteste plateali, è il segno di un disagio ormai esplosivo. «Non mi sembra che la Confindustria abbia mai avuto vocazioni barricadere - ha affermato l'economista di Forza Italia Antonio Martino - ma c'è una prima volta per tutto. Mi sembra che questo governo stia battendo tutti i record in fatto di scontro con la società civile. E' riuscito a scontentare Confidustria, gli artigiani, i commercianti e i dipendenti pubblici». «Quella della Confindustria è una iniziativa senza precedenti, una bocciatura completa per il governo e i suoi provvedimenti ha detto il coordinatore dell'esecutivo di An, Maurizio Gasparri condividiamo le ragione di una protesta che a nostro avviso deve comportare anche una riflessione Bossi attacca «una manovra da Venerdì Santo Futuro fosco per le imprese» IL CORTEOROMA. Il Polo mmacchina. Lo suno: «Se al centrolare - dice Lionebenzina è sceso dato incontro. Hsuggerisce anchetriste vedere deganimatori di Viv" ^ gherisforz^ taforProdiropa,sta. Sin Eu§ m mm «■va-'^::v-«o: - V Il direttore di Confindustria Innocenzo Cipolletta

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