L'ABBRACCIO DEGLI ANGELI SUICIDI di Gabriele Romagnoli

Autista di una ditta in crisi per colpa del racket LA SETTA DI SAN DIEGO L'ABBRACCIO DEGLI ANGELI SUICIDI Q RANCHO SANTA FE UELLA clic non va più via dagli occhi ù una donna robusta, con i capelli asati, un camicione largo abbottonato fino al colio e un sorriso imbarazzato davanti alla telecamera. Guarda in macchina e dice: "Siate felici per noi. Noi, qui, non potevamo esserlo». Seduta a! suo fianco c'è un'altra donna, anche lei rasata, abbottonata e timida. Sfiora il braccio dell'amica, poi ci guarda e dice: "Forse è una pazzia, ma non ho altra scelta che partire con loro, perché ho vissuto su questo pianeta per 31 .inni e non ho trovato niente che mi piacesse». Addio, astronaute del vuoto, senza speranza e (ancora) senza nome. Addio, volti della passione di questo Venerdì Santo in California, icone elettroniche che vi affacciate da ogni televisore disseminato tra i cyber-caffè di Rancho Santa Fe e le camere d'albergo per ripetere il vostro testamento e spiegarci che non c'era di meglio che buttare in gola lo stesso intruglio che ha ucciso Marilyn Monroe e Judy Garland e andarsene: dietro la cometa, dietro un musicista impazzito che voleva essere chiamato come una nota, dietro una fede assurda, ma alternativa a questo mondo assennato dove «comanda Lucifero» e «si pratica una religione da Country Club». Gabriele Romagnoli CONTINUA A PAG. 9 PRIMA COLONNA Il «santone», Marshall H. Applewhice

Persone citate: Country Club, Judy Garland, Marilyn Monroe, Marshall H. Applewhice

Luoghi citati: California, San Diego, Santa Fe