Finmeccanica in rosso strategico di Fabiano Fabiani

Fabiani carica sul bilancio gli oneri dei futuri programmi per spazio e difesa Fabiani carica sul bilancio gli oneri dei futuri programmi per spazio e difesa Rnmeccanica in rosso strategico «Alleanze senza i costi del passato» ROMA. E' la nuova scommessa di Fabiano Fabiani. Il presidente della Finmeccanica vuole guardare avanti, alle alleanze internazionali da cercare, alla privatizzazione da rendere possibUe. Però è consapevole dell'attuale debolezza della sua «creatura» di fronte ai concorrenti mondiali dell'industria aerospaziale e della difesa, veri colossi. E allora decide di mettere una pietra sul passato: chiede al consiglio di amministrazione, riunito ieri, di far gravare sul bilancio 1996 «una posta straordinaria». Si tratta dell'anticipo dell'ammortamento degli «oneri non ricorrenti» per la realizzazione dei programmi di aerospazio e difesa: in pratica si considerano subito le spese di ricerca e sviluppo che si sarebbero potute ripartire nei prossimi anni. Il cda accoglie la proposta, approvando il bUancio 1996 con la posta straordinaria per 575 miliardi. E la conseguenza è questa: poiché la gestione industriale presenta un utile di 35 miliardi, la perdita dello scorso anno è pari a 540 miliardi. Con il bilancio 1996 i ricavi sono saliti da 12.843 a 13.883 miliardi e i debiti da 4878 a 5113 miliardi. Ma cosa spinge Fabiani a trasformare un bilancio in utile in un bilancio in perdita? E' vero che senza la posta straordinaria i conti sarebbero stati positivi? Il presidente di Finmeccanica presenta una situazione non insoddisfacente: parla di «significativi miglioramenti» ottenuti nel 1996. Ma questo non basta: l'anticipo degli ammortamenti consente «un recupero di redditività» che «potrà manifestarsi in misura significativa» sin dall'anno in corso. La Finmeccanica, cioè, immagina di tornare subito in utile e di diventare ben più solida. «Pensiamo - spiega Fabiani - di aver valorizzato la società, rendendola più at traente in vista delle alleanze che ci accingiamo a definire». Per l'aeronautica è già impostata la collaborazione con l'Airbus (di cui la Finmeccanica, in prospettiva, può diventare socio). Per la difesa si studia l'accordo con la Gec. Secondo Fabiani, quindi, la Finmeccanica non poteva trascinarsi dietro gli oneri del passato: avrebbe negoziato le alleanze in una posizione di inferiorità. Ed ecco la scommessa: sopportare il disagio di chiudere un bilancio in rosso nonostante l'andamento dell'attività industriale giudicato sufficiente. Ma facendo pulizia può cominciare un'altra stagione: la Finmeccanica ritiene che potrà partecipare alle alleanze «con un ruolo che sarà tanto più rilevante quanto più elevato sarà il valore reddituale delle attività che vi potrà conferire». E non si nutrono dubbi sul fatto che servono alleanze: «I maggiori competitori» si stanno rafforzando con la «progressiva concentrazione delle attività». Redditività da recuperare, alleanze da definire: ecco la strategia di Fabiani. Poi c'è il terzo obiettivo, collegato con gli altri: il processo di privatizzazione da favorire. La Finmeccanica potrà essere messa in vendita solo dopo aver migliorato nettamente i risultati economici e essersi rafforzata sul mercato con le alleanze. L'anticipo degli ammortamenti riguarda aerospazio e difesa. Ma anche per l'energia serve un partner internazionale di pari livello. Invece, nell'automazione la Finmeccanica vanta «una buona posizione tra i cinque grandi operatori mondiali». Nel segnalamento ferroviario c'è un ruolo di supremazia. Più in generale per il ferroviario vanno integrate l'Ansaldo e la Breda, appena acquisita. Roberto Ippolito Il presidente della Federmeccanica Fabiano Fabiani

Persone citate: Fabiani, Fabiano Fabiani, Roberto Ippolito

Luoghi citati: Roma