Il '96 porta Cofide e Cir ad un punto di svolta

Pirellina, 100 lire per ogni ordinaria Pirellina, 100 lire per ogni ordinaria Il '96 porta Cofide e Cir ad un punto di svolta In attivo la holding dell'Ingegnere Positiva la strategia delle cessioni MELANO. Per Cofide e Cir, le due società al vertice della piramide del gruppo che fa capo a Carlo De Benedetti, il 1996 ha portato la «svolta». In Cofide ritorna a livello consolidato l'utile netto: 17,6 miliardi contro una perdita di 377 miliardi nel '95, e torna positiva la posizione finanziaria netta che vede un saldo attivo di 472 miliardi contro un indebitamento precedente di 1598 miliardi. Mentre sale a oltre 3100 miliardi il patrimonio di gruppo (2580). Ma Cofide Spa resta in rosso, seppure di poco: 8,6 miliardi contro i 384 miliardi di perdita '95, e dunque decide di non dare dividendo. Decisione prudenziale, che prendono anche gli amministratori della Cir, essendo il ritorno al profitto legato a eventi «straordinari» che le consentono, a livello consolidato, di chiudere il '96 con un utile netto di 320 miliardi e, a livello di capogruppo, di ridurre la perdita a 18,5 miliardi, rispetto ai 768 miliardi dell'anno prima. Per ambedue le società, la svolta viene dalle cessioni decise dalla controllata Cerus che, dopo aver liquidato la Banca Dumenil Leblé, ha poi venduto le partecipazioni di controllo in Valeo, nella Cir spagnola e in Cofinec, portando a casa oltre 2200 miliardi di lire, 500 dei quali di competenza Cir. E difatti al risultato consolidato Cir contribuiscono proventi straordinari per 1029 miI bardi, che comprendono anche I una riduzione dal 15,5 al 12,8% Carlo De Bened Pirellina tti della quota in Olivetti, successivamente calata all'attuale 8%. Questo dimagrimento del gruppo si riflette sul giro d'affari consolidato delle due società, che scende nei due casi a 3795 miliardi, con una crescita però del 4,3% su base omogenea. In Cir, i settori di attività restano: la componentistica per auto con Sogefi, la meccanica strumentale con Sasib, l'editoria con il gruppo Espresso-Repubblica, l'immobiliare con la Lasa e la francese Cerus. Aumenta invece ì dividendi (in pagamento dal 9 giugno) la Pirelli &C: le ordinarie avranno 100 lire (80 lire nel '951, alie risparmio andranno 120 lire (100), nonostante la finanziaria chiuda il 1996 con un utile netto inferiore sia a livello di capogruppo (50,6 miliardi contro i 60,4 precedenti) che a livello consolidato (77,7 miliardi contro 84). Un calo, tuttavia, dovuto alla drastica riduzione delle componenti straordinarie che per il gruppo scendono a 8,4 miliardi dai 73 miliardi del '95, mentre l'utile operativo sale da 75 a 92 miliardi e l'indebitamento finanziario netto si riduce da 402 a 24 miliardi. Anche per la capogruppo il saldo delle componenti straordinarie passa dai 66 del '95 a 11 miliardi, mentre il risultato operativo sale da 47 a 63 miliardi. Infine, il consiglio proporrà all'assemblea l'acquisto di azioni proprie per un massimo di 50 miliardi in 18 mesi. Carlo De Benedetti

Persone citate: Carlo De Bened, Carlo De Benedetti