La rivolta del gestore «A rischio 10 mila posti»

N REAZIONI CONCORRENZA E LAVORO La rivolta A rischio « del gestore 10 mila posti» L ROMA A furia dei concorrenti e dei lavoratori del settore si abbatte sull'Eni. Per la Esso il «ribasso è incompatibile col mercato» e per il coordinamento dei benzinai (Cisl, Confcommercio, Confesercenti) «il provvedimento è inapplicabile e comporterà il licenziamento di almeno 10 mila addetti». «Il livello di riduzione di 50 lire merita una attenta e ponderata valutazione - fa sapere la Esso - nel contesto dei ben noti problemi che da sempre pesano sulla rete di distribuzione». E comunque l'iniziativa del gruppo Eni non coglie impreparata, in termini di strategia, l'azienda americana, in quanto «da anni su alcune centinaia dei suoi impianti dotati di attrezzature e servizi di livello europeo, vengono praticati sconti medi di circa 20 lire al litro con punte di 40 Lire in particolari situazioni di mercato». Va da sé, però, che «un livello di riduzione di 50 lire lire si pone decisamente al di sopra delle medie indicate». E dun¬ que spiazza la concorrenza. Altre compagnie petrolifere, interpellate, hanno preferito non dare valutazioni «a caldo» della scelta di Eni, ma nessuna ha nascosto un certo sconcerto. Come, peraltro, è avvenuto nel sindacato: «Il provvedimento appare inapplicabile» ha detto Roberto Di Vincenzo, segretario generale della Fegica-Cisl, secondo il quale «l'iniziativa dell'Eni pone drammaticamente un problema di licenziamento per diecimila addetti al settore della distribuzione, senza dire che il provvedimento peserà per la metà, cioè per almeno 25 lire, sulle tasche dei gestori, e questo è inaccettabile». Chi invece ha accolto con soddisfazione lo sconto Eni, è stato il governo: «L'operazione va salutata positivamente - ha detto il ministro dell'Industria Pierluigi Bersani - e corrisponde alle attese espresse anche di recente dal governo riguardo ad un possibile allineamento del mercato italiano dei carburanti ai prezzi europei. Anche se questa prospettiva di riallineamento porta naturalmente con sé la necessità di una evoluzione strutturale del sistema di distribuzione. Alcune misure sono già state prese, come il decreto che favorisce l'accorpamento dei piccoli distributori a vantaggio di strutture più grandi, più efficienti e dai costi minori, o le misure che consentono l'allargamento della gamma di merci che possono essere vendute dai benzinai». Ma, secondo quanto afferma l'Antitrust, è che la diminuzione del prezzo dei carburanti diventi strutturale: «Ci vuole un sistema - ha detto il segretario generale Alberto Pera - di mercato che consenta ai prezzi di mantenersi bassi in virtù di meccanismi concorrenziali». Per il presidente della commissione Attività produttive, Nerio Nesi (prc), «la decisione dell'Eni costituisce un fatto di notevole importanza non soltanto economica, ma anche di politica economica, ed è la dimostrazione della necessità che, pur in un mercato globale e sovranazionale, un grande Paese com'è l'Italia deve poter disporre di uno strumento capace di assumere posizioni autonome rispetto a tendenze dominate esclusivamente dal profitto immediato di pochi». [r. mas.] Franco Bernabè amministratore delegato dell'Eni

Persone citate: Alberto Pera, Franco Bernabè, Nerio Nesi, Pierluigi Bersani, Roberto Di Vincenzo

Luoghi citati: Italia