L'Eni sconta la benzina «fai da te» di Raffaello Masci

La riduzione è limitata a chi si rifornisce da solo. Visco: mille miliardi nelle tasche dei cittadini La riduzione è limitata a chi si rifornisce da solo. Visco: mille miliardi nelle tasche dei cittadini L'Eni sconta la bemina «fai da te » Nei grandi impianti ribasso di 50 lire perAgipelp ROMA. La notizia è di quelle che fanno gridare al miracolo pasquale: la benzina diminuisce di 50 lire. Ma a guardare bene dentro il fatto, l'entusiasmo si ridimensiona: la riduzione riguarda infatti solo i carburanti Agip e Ip (gruppo Eni) e limitatamente agli impianti self-service e di grande distribuzione. La decisione è stata presa dall'Eni, dopo che il suo presidente Franco Bernabè aveva incontrato il presidente del Consiglio, Prodi. L'effetto per le tasche degli italiani - secondo quanto ha spiegato il ministro delle Finanze Vincenzo Visco - sarà di un risparmio di oltre 1000 miliardi l'anno. Inoltre, ha chiarito Visco, con questa decisione «abbiamo posto il problema del risultato dell'indagine dell'antitrust sulla struttura del costo della benzina». L'avvenimento - perché di questo si tratta - va però spiegato facendo un passo indietro. Il 19 marzo scorso il presidente dell'antitrust Giuliano Amato aveva lamentato che il prezzo della benzina in Italia era di almeno 70 lire superiore alla media europea, e che quindi bisognava prendere prowedimenti. L'Eni, la maggiore società petrolifera italiana, che attraverso i marchi Agip e Ip (ora in corso di fusione) distribuisce circa metà del carburante italiano, ha colto l'occasione per abbassare il prezzo della benzina di 50 lire e, attraverso questa mossa, imprimere una svolta strategica all'intero settore. Franco Bernabè, presidente del gruppo, ieri mattina si è recato a palazzo Chigi. Gli osservatori pensavano che andasse per definire la terza tranche di privatizzazione di Eni, in realtà a Prodi andava ad an nunciare la decisione di abbassare di 50 lire il prezzo della benzina. In serata ha spiegato la mossa: «il provvedimento preso ieri (mercoledì per chi legge, ndr) dal ministro dell'Industria Bersani apre la via alla razionalizzazione del sistema distributivo e noi abbiamo ritenuto di dare un segnale positivo nella direzione del prezzo e del trasferimento ai consumatori dei benefici di questa razionalizzazione». E adesso che cosa accade? Innanzi tutto, dalle ore zero di domani, sabato, la benzina costerà 50 lire in meno nei distributori Agip e Ip che dispongano di un impianto self-service o che abbiano un volume dell'erogato tale da consentire il riassorbimento di un simile sconto. «Con questo ribasso - ha commentato il presidente di Agip Petroli Alfredo Moroni - intendiamo sottolineare la necessità di razionalizzare la rete di distribuzione dei prodotti per l'autotrazione. Inizialmente, dal 30 marzo, l'operazione riguarderà i 300 impianti situati sulle autostrade e i grandi impianti sulle tangenziali. Ma fra una settimana, dieci giorni la riduzione dei prezzi progressivamente verrà estesa ai grandi impianti (500 a settimana per un totale di 1500) che rappresentano, in termini di carburante erogato, circa il 15% del mercato». Sta infatti per partire una campagna il cui logo sarà «Benzina fai da te», per promuovere questo sconto. In ogni distributore del gruppo Eni che sia attrezzato per il servizio sarà presto creata una cor sia preferenziale, contrassegnata da una striscia gialla nel caso dell'Agip e da una striscia blu per l'Ip, che porta alla pompa «fai da te» o a quella comunque abilitata allo sconto. Le altre compagnie petrolifere, immancabilmente, dovranno allinearsi a questa nuova offensiva commerciale, e quindi si porrà - su basi nazionali - l'annosa questione della distribuzione che era all'origine del forte prezzo del carburante. Nella fattispecie, le compagnie vorrebbero risparmiare sul personale promuovendo il rifornimento self-service, e soprattutto vorreb bero trasformare le stazioni di ser¬ vizio in grandi aree commerciali, come avviene altrove in Europa. Per cui al distributore, insieme ai prodotti «oil» (cioè di origine petrolifera o comunque legati all'automobile) si possano vendere anche i «non oil», in pratica tutto il resto. Ci si fermerebbe così al distributore sostanzialmente per fare la spesa e, con l'occasione, si metterebbe anche benzina. A fianco ad una strategia commerciale, però, Eni (AgipIp) punta anche ad un investimento ecologico e di immagine, cercando di rompere il binomio auto uguale mquinamento. Infatti, insieme con Fiat ha avviato un progetto per la realizzazione di motori (e dei relativi carburanti) più rispettosi dell'ambiente. Raffaello Masci LA CATENA DEGLI AUMENTI PI PREZZO Di UN UTRO 01 BENZINA DAL GENNAIO '96) NccpDnr Il ministro dell'Industria Pierluigi Bersani

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