Crack finanziario, nei guai Daverio

Crack finanziario, nei guai Doveri® Milano, il politico leghista indagato per un buco da centinaia di milioni Crack finanziario, nei guai Doveri® E'fallita lagalleria dell'«assessore col farfallino» MILANO. Non è stato propriamente piacevole il risveglio dell'assessore alla Cultura di Milano, Philippe Daverio. A tirarlo giù dal letto sono state le scampanellate dei carabinieri, inviati per una perquisizione dal pm Marco Maiga che ha indagato 1'«assessore col farfallino» per bancarotta fraudolenta in relazione al fallimento della sua galleria d'arte di via Montenapoleone. «E' molto difficile sotto i riflettori della politica attuale - dichiara Daverio - continuare ad avere una professione indipendente. E ancora più difficile difendersi dagli appetiti dei propri dipendenti». Daverio, secondo la relazione del curatore fallimentare, deve rispondere di un buco di alcune centinaia di milioni, svaniti, stando al rapporto del professionista, dai bilanci presentati al tribunale fallimentare circa un anno fa. Da qui l'iscrizione nel registro degli indagati e il provvedimento di perquisizione eseguito ieri. I militari, oltre a prelevare un faldone di documenti, hanno anche posto sotto sequestro alcune decine di quadri: «Si tratta di tele e disegni di artisti contemporanei», ha spiegato l'assessore, «del valore complessivo reale di alcune centinaia di milioni, e a me ne è stata affidata la custodia». «Questo seque- stro - ha proseguito - si aggiunge a quello già in atto sui beni della società che gestiva la galleria. E i due sequestri hanno come scopo di garantire i due creditori originari, che sono ex dipendenti della galleria». Si tratta di Paolo Lavezzari e Dario Bardella che, spiega Daverio, «gestivano di fatto la galleria mentre io ero assessore». A quanto sembra, secondo quanto rilevato dal curatore, nella galleria Daverio srl, i libri contabili sarebbero stati custoditi con una negligenza quasi assoluta. Dice Paolo Baldacci, socio di Daverio fino al 1991 : «Quando ci siamo separati, i conti della gal¬ leria erano perfettamente a posto. Poi, lui è un temperamento artistico-confusionario, si dimentica le cose. Posso immaginarmi che sia successo un casino, ma Philippe non è un disonesto». Il fallimento della società del frizzante assessore leghista era stato decretato nel luglio scorso dal tribunale civile. Le disavventure di Daverio erano iniziate circa un anno fa, quando i due ex dipendenti della galleria, dopo aver cercato invano di farsi pagare stipendi arretrati e liquidazioni, avevano ottenuto il sequestro di alcune opere d'arte di proprietà del locale, che peraltro aveva già chiuso i battenti da qualche tempo: ufficialmente «per finita locazione» in realtà per contestata morosità. E dire che durante i bei tempi della «Milano da bere», tra i clienti più assidui si annoveravano personaggi come Sergio Cusani, Guido Rossi e Gimmo Etro. Un declino, quello della galleria Daverio, iniziato con un calo di clienti, alcuni investimenti sbagliati, la separazione del socio. Quindi i creditori insoddisfatti erano ricorsi in tribunale, chiedendone il fallimento. Appena il curatore fallimentare ha messo il naso tra i bilanci della galleria, ha deciso di informare la procura. [r. m.] L'assessore Philippe Daverio

Persone citate: Dario Bardella, Daverio, Gimmo Etro, Guido Rossi, Maiga, Paolo Baldacci, Paolo Lavezzari, Philippe Daverio, Sergio Cusani

Luoghi citati: Daverio, Milano