Tegola rosa sulla campagna dei Tory di Fabio Galvano

r LONDRA Già lunedì un collega di partito si era dimesso per una storia analoga Tegola rosa sulla campagna dei Tory Sul «Sun» un deputato che bacia una coniglietta LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Due deputati conservatori già costretti a dimettersi; altri due, fra i quali uno accusato ieri di una boccaccesca avventura con una ninfetta diciassettenne, ormai dati sul piede di partenza dal toto-giornali. Peggio di così non potrebbe essere il contorno di scandali - veri o presunti - attorno alla campagna elettorale di John Major. Una tegola dopo l'altra; e quella che porta il nome di Piers Merchant, 46 anni, sposato e padre di famiglia, 3 appare nelle fotografie pubblicate ieri dal «Sun» nentre bacia appassionatamente la giovane Anna Cox, entraìneuse in un locale notturno, ha spinto il primo ministro a un velato invito: «Si spieghi ai suoi elettori». Lunedì, complice un giornale che ne aveva rivelato una scappatella extraconiugale, si era dimesso il deputato scozzese Allan Stewart. Mercoledì è stato il turno di Tim Smith, uno dei due deputati - l'altro è Neil Hamilton - accusati di avere accettato pagamenti e lussuosa «ospitalità» nei migliori hote^ parigini, in cambio di interrogazioni parlamentari, da Mohamed Al Fayed, proprietario dei grandi magazzini Harrod's. Hamilton continua a negare, anche se ieri il «Mirror» lo chiama «bugiardo» in prima pagina e pubblica i documenti che dovrebbero inchiodarlo. Smith ha invece preferito dimettersi. Ora, a parte Hamilton, si attendono le decisioni di Merchant. Il deputato nega, nonostante le foto di lui avvinghiato a quella giovane ma appariscente biondona in minigonna, la quale peraltro non esita a rivelare (ma è stata pagata dal giornale?) tutti i particolari della relazione. «Anna è una cara amica e mi sta aiutando nella campagna elettorale», ha detto Merchant. «Ma non è assolutamente vero che abbiamo una relazione. Non siamo mai stati a letto insieme». Non è quello che dice il giornale, che cita notti galeotte d'amore nel suo pied-à-terre londinese. Tanto basta per infiammare la campagna elettorale, per dare altro ossigeno al nuovo Labour che secondo l'ultimo sondaggio - pubblicato ieri dal Times - mantiene un vantaggio di 20 punti. Gli scandali - lo «sleaze» che perseguita la compagine conservatrice fanno dire al numero due laborista, Gordon Brown, che «non è più questione di comportamento, ma di totale incapacità di Major di controllare il suo partito». Il braccio destro del primo ministro, Michael Heseltine, lamenta «questi titoli che creano diversivi nella campagna elettorale». Il ministro della Difesa Michael Portillo condanna addirittura quello che definisce «un linciaggio a mezzo stampa». Major non può che tirare dritto. «Ma Merchant - dice fra i denti - spieghi queste storie». Fabio Galvano

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