Statali la buonuscita nove mesi dopo

Penalizzato chi lascerà il lavoro senza aver raggiunto l'età della pensione di vecchiaia Penalizzato chi lascerà il lavoro senza aver raggiunto l'età della pensione di vecchiaia Statali, la buonuscita nove mesi dopo E chi è in attesa dell'assegno potrà revocare la domanda e riavere il posto ROMA. Alla fine è diventata una punizione «trasversale» per le pensioni di anzianità dei pubblici dipendenti. Chi lascia il lavoro senza aver raggiunto l'età della pensione di vecchiaia avrà pagata la buonuscita (la liquidazione degli statali) con sei mesi di ritardo rispetto ai tempi normali, che sono già di circa tre mesi. Nello Stato e negli altri enti pubblici, le norme sull'anzianità - quelle per cui in passato si parlava di babypensionati - restano tuttora migliori di quelle vigenti nell'impiego privato. Non potendo intervenire direttamente, dato il tabù politico sulla riforma delle pensioni, il governo ha agito per vie oblique. Lo scopo principale è disincentivare le pensioni di anzianità «che pesano sulla finanza pubblica e incidono sulla funzionalità delle amministrazioni»: perciò, spiega il ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini, «tutti coloro a cui la buonuscita non è stata corrisposta possono ancora revocare la domanda ed essere reintegrati». Per una specie di contropartita al rinvio, invece si «stabilisce in modo tassativo» che le pensioni debbono essere erogate «entro un mese dalla cessazione del servizio». Un'altra novità di ieri è che il provvedimento non ha limiti di tempo. In una prima fase si era parlato di due anni. Per questo avrà un effetto sulla finanza pubblica positivo per 2600 miliardi nel primo anno, pressoché nullo nei successivi, perché dal '98 il pagamento delle buonuscite rinviate nel '97 sarà compensato dal rinvio di quelle dovute ai nuovi dimissionari. Per ragioni giuridiche, il provvedimento coinvolge anche tutti coloro che si dimettono dal pubblico impiego non per andare in pensione ma per passare all impiego privato. I casi di esenzione sono così elencati: «raggiungimento dei limiti di età pensionabile, inabilità, decesso». Nelle prime formulazioni dei giorni scorsi, il rinvio era molto più rozzo, per tutti indistintamente i pubblici dipendenti e un gettito di 3200 miliardi. L'esenzione dei pensionati per vecchiaia è stata richiesta parallelamente dal segretario del Pds Massimo d'Alema nel vertice della maggioranza e da CgilCisl-Uil nei contatti con il governo. Nella ultima notte di riunioni, si è concluso che il trattamento differente per pensionati di anzianità e vecchiaia era possibile giuridicamente e compatibile con le cifre della manovra. Per le migliaia di pubblici dipendenti che hanno presentato le dimissioni negli ultimi mesi, il calcolo di convenienza si presenta complesso. Al disincentivo della buonuscita ritardata si con¬ trappone la forte probabilità che le norme sulla pensione di anzianità degli statali siano modificate nel prossimo futuro, se non altro avvicinandole o allineandole a quelle del settore privato. I pensionamenti di anzianità già in corso nel '97 risulterebbero 43.000: 25.900 di statali, 17.100 di dipendenti degli enti locali. Il ministro Bassanini ritiene che questa decisione «riveli largamente infondate le voci allarmistiche diffuse a piene mani» nei giorni scorsi. Tra l'altro, non c'è nessun rinvio degli aumenti di stipendio previsti dai contratti, né, prosegue il ministro, «degli aumenti automatici previsti dalla legge per il personale non contrattualizzato (magistrati, professori universitari, diplomatici, prefetti)». Quest'ultima misura in effetti è stata esclusa in extremis, anche di fronte alle minacce di agitazioni dei professori universitari. Tra i sindacati, Cgil Cisl e Uil si piegano al provvedimento con qualche mugugno. I sindacati autonomi protestano con parole molto dure. [s. 1.] LA «STANGATA» PER MAASTRICHT |IN MILIARDI DI LIRE] 1997 1998 1999 Interventi anficipo imposta per 2 anni del Tfr 6.000 6.200 250 Trattamento di fine servizio 2.600 200 200 Estensione condono previdenziale 400 200 200 Azzeramento anticipo 5% forniture appalti 500 200 Riduzione autorizzazioni cassa ministeri 1.300 Part-time dipendenti pubblici 0 30 50 Vendite immobiliari enti pubblici 0 1.000 1.500 Cessione crediti enti pubblici 100 200 TOTALE 10.800 7.930 2.400 Aumento tariffario poste (per atto amministrativo) 500 600 700 TOTALE 11.300 8.530 3.100 Interventi sulle entrate 4.200 2.000 2.000 TOTALE COMPLESSIVO 15.500 10.530 5.100 Il ministro Bassanini: mai detto che intendiamo bloccare gli scatti previsti dai contratti del pubblico impiego A sinistra il ministro Franco Bassanini a destra Carlo Azeglio Ciampi

Persone citate: Bassanini, Carlo Azeglio Ciampi, Franco Bassanini

Luoghi citati: Roma