Litigando sotto la pioggia di Fabio Galvano

Inglesi e americani divisi: si bagna di più chi corre o chi cammina? Inglesi e americani divisi: si bagna di più chi corre o chi cammina? Litigando sotto la pioggia LLONDRA A formula è complicata, sa di lavagne universitarie e di Einstein e di mistero. In realtà dimostra che, quando piove, è meglio correre. Lapalissiano? Niente affatto: il dibattito - sulle riviste scientifiche - dura da anni. Chi si bagna di più: chi corre o chi cammina? Un paio d'anni fa un gruppo dell'università inglese cu Reading aveva sostenuto che fosse meglio camminare. Contrordine, fratelli, proclamano dalle pagine di «New Scientist» due meteorologi americani, Thomas Peterson e Trevor Wallis. Al risultato, prima di dar vita alla formula, sono arrivati in modo empirico: correndo uno e camminando l'altro, per poi scoprire, pesando i loro panni identici, quanta pioggia del North Carolina avesse inzuppato l'uno e quanta l'altro. Risultato: con la pioggerellina chi cammina si bagna il 16 per cento più di chi corre. Con la pioggia pesante il vantaggio diventa del 23 per cento. Se poi, correndo, ci si piega in avanti, si raccatta addirittura il 36 per cento in meno d'acqua. Per chi volesse provare, regolo alla mano, ecco la formula: M=F(T/v+S/u)L, dove M è l'acqua che si prende, F la quantità di pioggia che cade, T la superficie della persona vista dall'alto, S la sua superficie frontale, v la velocità, u il ritmo della pioggia, L la distanza dalla più vicina tettoia. Manca una grande I, per imponderabile. Ci dovrebbe essere: perché, dimostrano i test, a tutto c'è un limite. E' infatti inutile chiamarsi Cari Lewis: oltre una certa velocità - circa 16 chilometri orari - il beneficio tende a ridursi sempre più. Purché corra, un commenda con pancetta si bagnerà pochissimo più di un atleta in piena forma. Una cosa avranno, però, in comune: alla fine saranno entrambi fradici. Se a Roma, fracidi. Fabio Galvano

Persone citate: Einstein, Thomas Peterson, Trevor Wallis

Luoghi citati: North Carolina, Roma