Quei rigidi controlli in panne il mercoledì

£=SP Quei rigidi controlli TORRE DI Quei rigidi controlli in panne il mercoledì LA SICUREZZA VIOLATA ACITTA' DEL VATICANO LL'APPARENZA il sistema dei controlli all'interno del Vaticano è rigido, anzi rigidissimo. Ma può darsi che tra le maglie strette della vigilanza ci siano dei «buchi». Del resto specie nei mercoledì di udienza generale e per le cerimonie più importanti, l'andirivieni ò talmente intenso che mettersi lì a controllare tutte le persone provocherebbe ritardi a non finire. In via ordinaria, per entrare in Vaticano senza problemi occorre avere un tesserino che abilita al libero accesso, come dipendente o come titolare di qualcuna delle tante tessere a disposizione, dal supermercato a quella del conto in banca presso lo lor. Chi non appartiene a questa schiera ma a quella dei «comuni mortali» deve fare i conti con un doppio sbarramento: il primo ò quello delle guardie svizzere che stazionano all'ingresso di Porta S. Anna, a ridosso di Borgo, o all'altezza dell'Aula Paolo VI, verso Porta Cavalleggeri. Una volta dichiarata la destinazione agli Svizzeri, il secondo filtro è costituito dai gendarmi vaticani, cento metri all'interno del territorio del piccolo Stato, i quali provvedono a controllare meglio il visitatore: se ha diritto entra liberamente altrimenti deve dichiarare la propria identità e la destinazione e farsi rilasciare un apposito «passi». E' questa la trafila per chi vuole recarsi in farmacia o alla Posta o in un qualsiasi ufficio per sbrigare qualche incombenza. Ma anche una volta superato 10 sbarramento non c'è libertà di circolazione, perebé il servizio di vigilanza è dappertutto, per farsi mostrare tessere, tesserini e permessi di accesso, per regolare il traffico come fanno i vigili urbani e anche per verificare che le guardie non abbandonino i posti loro assegnati. Il caos di alcune situazioni gioca però alle volte brutti scherzi. Nelle strutture ecclesiali capita spesso che alla rigidità dei controlli si unisca una certa faciloneria. Ad esempio quando si svolge l'udienza generale, il mercoledì, o per le messe del Papa in San Pietro, vige il principio che a sacerdoti e prelati di solito viene lasciato 11 passo liberamente; gli altri possono entrare presentando uno specifico «biglietto» rilasciato dall'ufficio del cerimoniale. Il «biglietto» è in realtà un foglio con lo stemma papale e l'indicazione dell'evento, senza che siano specificate le generalità del proprietario. E così chiunque può passare liberamente, soprattutto se ostenta piglio e ricercatezza nel vestire. Le verifiche sono affidate al «Corpo di vigilanza», formato da circa cento uomini al comando del commendatore Camillo Cibin, un solido veneto, che ha sulle spalle il peso della sicurezza di tutto il Vaticano e quella personale del Papa quando si muove dalle sue stanze per recarsi all'interno del Vaticano o per viaggi e visite in Italia e all'estero. La vigilanza veticana, istituita nel 1970, ha stretti rapporti di collaborazione con la polizia italiana e durante le udienze e i viaggi questi uomini si distinguono per la vicinanza a Giovanni Paolo II; sono vestiti di nero ed hanno un piglio deciso. Si occupano anche di scovare spie e microspie prima del Conclave, setacciando a fondo la Cappella Sistina e in collaborazione ccn l'«ufficio cifra», degno di ogni Stato che si rispetti, situato in prossimità degli appartamenti papali, e con il compito di garantire la riservatezza dei rapporti in arrivo e in partenza con le Nunziature e i Capi di Stato di tutto il mondo. Luca Tornasi Troppe persone il giorno delle udienze generali Il sistema dei tesserini

Persone citate: Camillo Cibin, Giovanni Paolo Ii, Luca Tornasi, Paolo Vi

Luoghi citati: Italia, Posta, Vaticano