Maxitruffa con fìnte mamme

Moxìtruffa con fìnte mamme Moxìtruffa con fìnte mamme Salerno, 900false maternità per incassare gli assegni Inps NAPOLI. False maternità per intascare gli assegni previsti per le operaie conserviere, ma anche prestazioni di lavoro mai eseguite che garantivano la copertura contributiva. E' una mega-truffa quella scoperta nel Salernitano dalla magistratura e che ha portato all'arresto di due imprenditori e di un faccendiere. Le dimensioni dell'imbroglio sono evidenti: circa novecento donne sarebbero coinvolte nelle indagini perché sospettate di aver usufruito del¬ le garanzie previdenziali senza averne diritto, con un danno ingente per l'Inps. A dare il via all'inchiesta sono state le rivelazioni di un pentito della camorra, che ha raccontato tutto per vendetta, dopo essere stato tenuto fuori dall'affare. Centinaia di pratiche falsificate per inesistenti gravidanze sono state gestite per anni da un intermediario, Pasquale Porpora, 63 anni, che nella sua casa di Pagani aveva messo su una specie di ufficio Inps, con archivi, registri ed elenchi di nomi. Là riceveva le lavoratrici, dava consigli, preparava i documenti dopo avere opportunamente contattato imprenditori compiacenti. Come i titolari per l'azienda per la trasformazione del pomodoro «La Fontanella», Francesco Esposito, 60 anni, e il figlio Antonio, 34 anni, tutt'e due arrestati in base ad un'ordinanza di custodia emessa dal gip di Nocera Inferiore, Vincenzo Ferrara. Ma gli inquirenti ri¬ tengono che la truffa coinvolgesse molti altri industriali del settore, così come lasciano pensare i primi risultati delle indagini. A parlare, svelando meccanismi e protagonisti, è stato il capo del «clan dei paganesi», Bruno De Vivo, arrestato nei mesi scorsi e ritenuto al centro dei traffici illeciti nella zona: dalle estorsioni ad imprenditori e professionisti, al gioco d'azzardo, all'usura. Nel lucroso affare dei contributi e degli assegni di maternità del- l'Inps, però, non aveva mai messo le mani. Anzi, che qualcuno si stesse arricchendo grazie ai sistemi di protezione previsti per le operaie stagionali, lo ha saputo per caso, raccogliendo le confidenze di un imprenditore nell'elegante bisca clandestina allestita dal clan in un antico castello di Pagani, scoperta negli anni scorsi dai carabinieri. Lì, De Vivo seppe che nel suo territorio c'era chi stava facendo quattrini grazie alle false maternità. E quando ha avuto l'opportunità e si è trovato davanti i magistrati, ha deciso subito di vuotare il sacco. Gli inquirenti hanno così delineato i contorni della truffa, accertando che in centinaia di casi le gravidanze erano solamente una pura invenzione e servivano soltanto a ingannare l'Inps, prolungare fittiziamente il periodo di lavoro stagionale e garantire le indennità previste anche per gli imprenditori. Le aziende agroalimentari coinvolte sarebbero decine, anche se per il momento le prove raccolte hanno messo nei guai soltanto i proprietari de «La Fontanella» di Pagani, mentre è al vaglio degli inquirenti la posizione di centinaia di donne. Mariella Cirillo Gli agenti di polizia che hanno soccorso il neonato di colore abbandonato su un marciapiede nel quartiere Parioli a Roma Il bimbo, che è stato chiamato Andrea, è ricoverato all'ospedale pediatrico del Bambin Gesù ed è in buone condizioni

Persone citate: Bruno De Vivo, De Vivo, Francesco Esposito, Gesù, Mariella Cirillo, Vincenzo Ferrara

Luoghi citati: Napoli, Nocera Inferiore, Roma, Salerno