Scoperto a Roma un maxi arsenale della mafia russa

I rapporti erano tesi da tempo «Arrivava in ritardo» Nella casa di un killer Scoperto a Roma un maxi arsenale della mafia russa ROMA. Armi efficentissime, alcune dotate di puntamento laser, altre con binocoli di precisione, sette pugnali, tremila cartucce, dieci caricatori per cinque mitra e sette pistole, quattro silenziatori. Questo l'arsenale trovato dagli investigatori nell'appartamento in via Gregorio VII, di Aleksandr Solonik, di 37 anni, considerato il Totò Riina russo o come il killer «Leon» del film del regista Lue Besson. L'uomo venne trovato assassinato a Vorobobi, in Grecia, il 2 febbraio scorso, lo stesso giorno in cui a Mosca fu arrestato il suo vice, Andrej Kolikov. Solonik in Russia era personaggio leggendario: sportivo, ex lottatore, si parla di lui anche su siti Internet in tutto il mondo. Era ricercato a livello internazionale per numerosi omicidi commessi in Russia e in altri Paesi. Era a capo di una sua «brigata», Kurgan, che si scontrò con una brigata rivale, Naumof, nei boschi intorno a Mosca. [Ansa]

Persone citate: Aleksandr Solonik, Andrej Kolikov, Besson, Solonik, Totò Riina

Luoghi citati: Grecia, Mosca, Roma, Russia