L'ex moglie: «Ecco come è uscito dalla mia vita»

L'ex moglie: «Ecco come è uscito dolici mio vita» L'ex moglie: «Ecco come è uscito dolici mio vita» TORINO. «Gaspare ed io ci siamo visti l'ultima volta nel '90, in tribunale per firmare il divorzio. Era già cambiato: era trasandato, stava con una ragazza molto più giovane di lui. Una sbandata. Mi ha chiesto se poteva telefonarmi qualche volta. Gli ho detto no: che era proprio finita. Per sempre». Ha occhi azzurri e capelli biondi l'ex moglie di Gaspare Zinnanti. Vive ancora oggi all'ottavo piano del palazzo alla periferia di Torino dove andò ad abitare con lui nell'aprile dell'84, subito dopo il matrimonio. «Una coppia febee» dicono i vicini che hanno riconosciuto Gaspare dalle foto pubblicate sui giornali. La passione per gli uccellini, «ne aveva diverse gabbie sul balcone che si affaccia sul cortile; li curava con una dolcezza incredibile», la sua disponibilità in casa sono elementi che tutti ricordano. La sua ex moglie, adesso si è rifatta una vita: un nuovo compagno, un nuovo lavoro. Nuovi amici. Sui giornali non vuole neanche si pubblichi il suo vero nome: Armida, o Elide, o Giovanna per lei pari sono. Basta che non sia quello vero; «Perché poi la curiosità della gente farebbe scempio della mia vita». Lei conobbe Gaspare ad una festa, eravate poco più che ragazzi. Che tipo era, cosa la colpì tanto da convincerla che lui era l'uomo giusto da portare all'altare? «Mi colpì la sua faccia d'angelo. Era un ragazzo dolcissimo, semplice, uno di quelli di cui ti innamori a prima vista. E all'inizio fu davvero amore. Io ero la sua dea: qualunque cosa gli avessi chiesto lui l'a¬ vrebbe fatta. Mi adorava. Ci volevamo bene». Ma poi qualcosa di questo incantesimo si ruppe. Perché giungeste alla separazione e poi al divorzio? «Perché alla fine non lo sopportavo proprio più. Da sempre era instabile con il lavoro: trovava un posto e dopo qualche tempo lo perdeva. Mi hanno fatto questo e quello, diceva. Chissà quante frottole mi ha raccontato in quegli anni. E io sgobbavo per entrambi. Negli ultimi tempi le difficoltà maggiori erano proprio quelle». Adesso si dice che era drogato. Che frequentava ambienti omosessuali. Alla stazione di Torino Porta Nuova ancora oggi ci sono tante persone che se lo ricordano... «Ma fino a quando è vissuto con me la droga non l'ha mai adoperata e non ha mai frequentato quegli ambienti. Lo dico oggi, ma allora lo avrei fatto davvero: se avessi scoperto che era tossicodipendente lo avrei gettato dal balcone. Lo amavo davvero». Gaspare ha giustificato gli omicidi dicendo che sentiva di dover uccidere. Sentiva che solo così avrebbe salvato le persone che ha ammazzato. Anche allora aveva presentimenti, sentiva voci? «No, allora era diverso. Strano, certo, ma diverso. Non ha mai frequentato sette o gruppi strani. Non ha mai detto frasi farneticanti». Con lei era violento? «Per nulla. L'ho detto, mi considerava una dea. Era solo instabile nei rapporti: credo mi abbia sempre nascosto la sua vera natura». E oggi che dice del suo ex marito? «Che è stata mia grande fortuna essermi separata da lui». Lodovico Poletto Gaspare Zinnanti, il serial killer Era stato sposato con una donna che vive a Torino

Persone citate: Gaspare Zinnanti, Lodovico Poletto Gaspare

Luoghi citati: Torino