Albertini-Fumagalli, duello nei salotti di Chiara Beria Di Argentine

Albertini-Fumagalli, duello nei salotti Nella campagna elettorale scendono in campo anche i blasoni nobiliari Albertini-Fumagalli, duello nei salotti E il centrodestra si mobilita per un party ad Arcare POLITICA E MONDANITÀ' QMILANO UEI salotti io non li frequento, anzi: li evito». L'appuntamento era rituale: la presentazione del programma del candidato del Polo, Gabriele Albertini, all'insegna dello slogan ottimista ma con moderazione «Milano riparte». Un appuntamento come tanti in questa campagna elettorale che si trascina, per ora, senza eccessivi entusiasmi. L'efficiente Albertini, dato vittorioso in quasi tutti i primi sondaggi, ha però all'improvviso alzato il tiro. Albanesi? Aree dismesse? Traffico urbano? No, salotti da evitare come il peggiore dei virus. Uno in particolare, santuario dell'Ulivo all'ambrosiana, il palazzo in corso Venezia di Giulia Maria Mozzoni Crespi, erede della famiglia dei cotonieri ex proprietari del «Corriere della Sera». Rea questa volta, la Giulia Maria, di aver invitato 700 (400 i partecipanti) amici suoi e dei figli gemelli - quasi tutti ancora indecisi sul voto - a una serata in onore dell'avversario numero uno di Albertini, l'altro imprenditore, Aldo Fumagalli che per via di madre, una Gavazzi, è ben imparentato fino ai Pirelli. Sussurri e tartine. «Fumagalli», ha detto Albertini, «è coccolato da gentili dame della Milano radical-chic. Le stesse tanto per capirci che a suo tempo ospitavano e coccolavano capi e capetti dell'estremismo comunista e che ancora oggi sono sempre pronte a versare una furtiva lacrima per i terroristi rossi vittime delle immancabili ingiustizie)!. Allusioni da Mario Capanna ad Adriano Sofri: un fantastico remake degli Anni Settanta a Milano con la Inge (Feltrinelli), la Rosellina (Archinto) e la Camilla (Cederna). E il duello è solo all'inizio. Via Ansa (anche questo è segno dei tempi) Fumagalli ha subito replicato in difesa dell'onore di Giulia Maria: ((Albertini si era impegnato per una campagna all'insegna del¬ la correttezza. Prendo atto con rammarico che ha invece dato spazio a considerazioni offensive non solo nei miei confronti ma anche nei confronti di persone che hanno dato molto a Milano e continuano a dare moltissimo alla nostra città». Seguono, a scanso di laceranti interrogativi sull'identità dei sopracitati benefattori, anche i nomi di Leopoldo Pirelli, da sempre estraneo alle risse tanto più quelle salottiere e quello di Marco Tronchetti Provera che però, pur invitato in corso Venezia, quella sera non è stato visto. Futilità? Passata la santa Pasqua, lo scontro di salotto in salotto, è destinato a riaccendersi. L'appuntamento più ambito per i fans del centro destra è il ricevimento che Silvio Berlusconi darà per Albertini ad Arcore, a villa San Martino: ci sarà anche Natalia Estrada. Ole! Ma non è ancora finita. Per una serata elettorale in discoteca, scenderanno poi in pi¬ sta alcuni giovani rampolli della nobiltà milanese: mai come questa volta pronti a mobilitarsi per l'onore di casta e di Milano. <(Ho deciso dopo aver letto sul Corriere un articolo di Galli della Loggia che tacciava di codardia la società civile di questa città», così ha motivato il suo ingresso in politica Giangaleazzo Visconti di Modrone, che vive a Grazzano Visconti e ha il biscione nello stemma di famiglia: nei secoli un destino? Visconti guida la lista di An che comprende cognomi in ribasso (una nipote Gucci) professionalità emergenti (il dentista del Milan, Maurizio Cadeo) ma anche un po' di destra sociale nelle persone dei taxisti Prampolini e Brambilla. Un Visconti alla corte di Fini e Berlusconi? Diego Masi dei pattisti, per autodefinizione «l'ala destra del centro sinistra», non l'ha proprio digerita. E ha presentato la sua capolista Antonella Borromeo, 35 anni avvocato con queste parole: «E' la nostra risposta alla candidatura Visconti di Modrone, lei discende da una delle più antiche casate cittadine». Toccherà controllare sul Libro d'oro della nobiltà italiana. E pensare che, all'inizio di questa campagna elettorale, il cardinale Martini aveva invitato partiti e candidati a puntare in alto. O forse è stato frainteso? Chiara Beria di Argentine A sinistra Aldo Fumagalli Qui accanto Gabriele Albertini

Luoghi citati: Arcore, Grazzano Visconti, Milano, Villa San Martino