Massacro di studentesse in nome di Allah
Massacro di studentesse in nome di Allah ALGERIA Cinque le giovani vittime. La polizia nella capitale uccide il capo del Fida sorpreso in un covo Massacro di studentesse in nome di Allah E ai funerali la gente sfida il terrore per dire no alla violenza ALGERIA. Cinque allieve di una scuola sono state uccise domenica scorsa, durante un attacco di presunti integralisti islamici in un villaggio algerino 120 chilometri a Sud della capitale, nella regione di Berrouaghia. Lo ha scritto ieri il quotidiano «El Watan» ricordando che la stessa area era stata teatro del recente massacro di 36 civili. E sabato sette donne erano state sgozzate a Ouzera, un altro villaggio della regione. Ieri i funerali delle cinque ragazze, a cui hanno partecipato centinaia di persone, si sono trasformati in una manifestazione contro il terrorismo dei fondamentalisti. Il giornale «Liberté» riferisce invece dello scoppio di una bomba martedì presso Algeri, nel quale sono morte due persone e altre 22 sono rimaste ferite. La bomba è esplosa a Sidi Moussa, 20 chilometri a Sud della capitale, e sembra essere un'operazione del gruppo islamico armato (Già) contro il rivale esercito di salvezza islamico (Ais): i morti sono infatti il fratello e il cugino di un membro dell'Ais, cui sono stati uccisi il padre e la sorella in un precedente attacco. Fra i feriti gravi figura un bambino di sette anni che stava giocando per strada. Già e Ais si confrontano in una sanguinosa guerra nell'area di Sidi Moussa, ormai definita «il triangolo della morte». Frattanto i servizi di sicurezza algerini hanno confermato ieri la morte di Abdelkader Sedduki, numero uno del fronte islamico della guerra santa armata (Fida), una fazione dissidente del Già. Un comunicato ufficiale precisa che il leader integralista è stato ucciso martedì dalle forze dell'ordine insieme a due compagni nel quartiere popolare Bab El Ued di Algeri. Il Fida ha rivendicato la paternità dell'assassinio di numerosi intellettuali, giornalisti e funzionari pubblici nella capitale, nell'ambito dell'offensiva terrrorìstica scatenata dagli integralisti. Sedduki, fra i più noti esponenti del movimento integralista armato dell'Algeria, è stato sorpreso in un covo dalle forze speciali della polizia e dell'esercito. La sua morte è avvenuta all'indomani dell'uccisione di uno dei capi regionali del Già, Yahia Rihane, ritenuto responsabile di diversi attentati avvenuti in Algeria ed in Francia. Una delle vittime più illustri del Fida è stato l'ex segretario generale dell'unione generale dei lavoratori algerini, Abdelhak Benhamuda, assassinato il 28 gennaio nel centro della capitale. Il 24 gennaio scorso, nella fase più acuta dell'offensiva terroristica lanciata in concomitanza con il Ramadan, il periodo dedicato dai musulmani alla preghiera e al digiuno, il presidente Liamine Zeroual promise al Paese «lo sterminio» delle bande integraliste. Ieri la Corte Suprema algerina ha respinto l'appello presentato dalla difesa di Lembarak Boumaarafi, condannato alla pena capitale per l'assassinio, nel giugno 1992, del presidente Mohamed Boudiaf. Con questa decisione i giudici hanno confermato la sentenza di morte pronunciata contro l'ufficiale delle forze di sicurezza il 5 giugno 1995 dal tribunale penale di Algeri. Boudiaf, che nel 1992 era stato nominato presidente di un alto comitato di Stato, subito dopo le dimissioni del presidente Chadli Bendjedid e l'annullamento del primo turno delle elezioni politiche (con le quali gli islamici del Fis si apprestavano a rientrare in forze in Parlamento), venne ucciso mentre presiedeva una riunione nella casa della cultura ad Annaba, 600 chilometri a Est di Algeri. lAdnKronos-Agi-Ansa]
Persone citate: Abdelhak Benhamuda, Abdelkader, Boudiaf, Chadli Bendjedid, Liamine Zeroual, Mohamed Boudiaf, Sidi Moussa, Yahia Rihane
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