Eltsin nazionalizza le auto blu

Eltsin nazionalizza le auto blu RUSSIA «Bisogna risparmiare», ma il decreto fa infuriare i privilegiati di Stato Eltsin nazionalizza le auto blu Basta marche straniere, torna la Volga MOSCA NOSTRO SERVIZIO Il nuovo patriottismo russo viaggia in «Volga» Con il revival del sovietico e la nostalgia dell'impero, ritoma anche la vettura nera simbolo della nomenklatura da 25 anni. Lo ha deciso Boris Eltsin che ieri, con un suo decreto apposito, ha ordinato alle orde dei suoi funzionari di rinunciare alle automobili di marche straniere e di ritornare nel grembo materno delle «Volga» dai finestrini scuri. Addio «Mercedes», «Volvo» e (Audi». Dal primo di aprile (e molti sperano ancora che sia uno scherzo) i burocrati di tutte le Russie dovranno abbandonare le loro macchinone per il sobrio e sgraziato veicolo che conserva ancora quasi immutate le linee e il motore dei tempi di Breznev. Il Cremlino ha proibito di spendere soldi dello Stato per automobili di produzione estera. Il motivo ufficiale è il risparmio. Ma dietro c'è il tentativo di dare un'immagine più austera e patriottica della corrotta burocrazia russa. Infatti, i funzionari russi non potranno tenersi nemmeno le auto già acquistate che verranno vendute a un'asta pubblica. L'idea appartiene al neo primo vicepremier Boris Nemtsov che, guarda caso, è anche il governatore di Nizhnih Novgorod, la città che vive praticamente solo grazie alla «Gaz», la fabbrica che produce le «Volga». Il sequestro delle «Mercedes» è stato la sua prima promessa subito dopo la nomina. Un'iniziativa che è piaciuta a Boris Eltsin, che dopo essere stato cacciato dal Politburò da Gorbaciov, si guadagnava le simpatie del popolo prendendo il filobus (ora viaggia in una lunghissima «Mercedes» e non ha intenzione di rinunciarci). Tra i burocrati, invece, l'iniziativa ha provocato un putiferio, quasi una rivolta, che minacciava di turbare il Cremlino molto più dello sciopero nazionale indetto per oggi L'altro primo vicepremier, Anatolij Chubais, è stato perfino costretto a dedicare ben dieci minuti di un'in tervista televisiva a calmare gli «apparatchik», spiegando per filo e per segno che la proposta di Nem tsov non avrebbe dato l'effetto spe rato di risparmio, visto che una «Volvo» costa quanto una «Volga» e dura molto di più. Il che è verissimo, considerando che gli organismi statali sono stati esentati dalle esorbitanti tasse russe sulle auto di importazione. Ufficialmente gli organismi del potere federale scarrozzano su duemila auto di marca straniera, prevalentemente «Audi». Ma a occhio e croce sono molte di più e sicuramente non vengono usate soltanto a scopi di ufficio, visto che si vedono quasi sempre non solo davanti al Parlamento, ma anche parcheggiate di fronte a boutiques e ristoranti. E pensare che fino a cinque anni fa la vecchia «Volga» rigorosamente nera (i comuni cittadini non avevano il diritto di acquistare automobili di questo colore! era uno degli oggetti più ambiti dai russi, un biglietto da visita, un simbolo di carriera, uno strumento di potere su quattro ruote. Sono state abbandonate insieme ai vestiti grigi e alle cravatte color mattone dell'era sovietica, ormai riservate ai piccoli burocrati di provincia e perfino le scorte dei politici le snobbano preferendo le jeep americane. Ora la «Volga» ritorna, imposta controvoglia. E Nemtsov promette nuovi, ancora più aspri provvedimenti contro la corruzione e i privilegi della nomenklatura. Molti ora scommettono sul futuro del giovane vicepremier che pochi giorni dopo la sua entrata in carica si è già creato il più numeroso e pericoloso esercito di nemici che possa esistere in Russia. Anna Zaf esova

Persone citate: Anatolij Chubais, Boris Eltsin, Boris Nemtsov, Breznev, Eltsin, Gorbaciov, Nemtsov

Luoghi citati: Russia