«Attenti, c'è il rischio di una seconda Somalia»
«Attenti, c'è il rischio di una seconda Somalia» «Attenti, c'è il rischio di una seconda Somalia» IL GENERALE CALIGARIS IROMA L pericolo principale è la mancanza di controllo». Il generale Luigi Caligaris, eurodeputato di Forza Italia, è lontano dall'Albania, ma ha le idee ben chiare sul compito che l'esercito italiano dovrà affrontare, e soprattutto sui pericoli che dovrà correre. «E' una strana situazione. Non è di guerra, perché non c'è una vera guerra. Non è di mantenimento di pace perché non c'è pace. Non è nemmeno di guerra civile perché non ci sono gruppi in lotta fra loro. E' piuttosto un'anarchia diffusa, una terra popolata da persone cariche di armi, ma incapaci di utilizzarle». Una situazione pericolosissima. Qual è, secondo lei, il modo migliore di affrontarla? «In una situazione simile, il rischio per l'esercito italiano non è di ricevere una sconfitta, ma di essere vittima della classica scheggia impazzita. Per motivi del tutto irrazionali, una persona qualsiasi può sparare contro i soldati. Quando si spara, a volte si ammazza. E a volte c'è chi reagisce e può capitare che ci vada di mezzo chi non c'entra nulla, come un bambino o un civile del tutto estraneo agli scontri. Vale allora quello che un ufficiale tedesco aveva affermato prima della partenza per la Somalia: il rischio principale non sono i somali, ma la pubblica opinione e i politici del mio Paese. Ecco, lo stesso vale per l'Italia. Evitare polemiche, evitare il solito scemenzario italiano di reazioni, polveroni e ingigantimenti è il modo migliore per affrontare la delicata situazione albanese. E accettare il prezzo da pagare in silenzio, qualsiasi esso sia». E da un punto di vista milita¬ re? Quali caratteristiche dovrà avere il comandante di un esercito alle prese con quest'«anarchia diffusa))? «Il comandante dovrà essere innanzitutto una persona dotata della massima libertà d'azione e autonomia. Bisogna evitare il ripetersi di una situazione come quella verificatasi con il generale Loi, costretto a chiedere, a ogni nuovo passo, l'autorizzazione di Roma. Deve essere una persona con mandato di difesa automatica della missione e del personale militare. Ovviamente, deve trattarsi di un militare serio, tranquillo, determinato, non influenzabile. E ce ne sono di persone così, ce ne sono...» Il comandante avrà sotto di sé all'inarca 5 mila uomini, ma alternati in due scaglioni di due-tre mesi. Basteranno? «In una situazione come quella dell'Albania il numero è del tutto indifferente. Se la missione consisterà solo nello scortare i viveri, 5 mila uomini bastano e avanzano. E' un Paese piccolo». La Marina è finora impegnata con due navi, e si sta esaminando la possibilità di inviarne una terza. «11 compito della Marina è piuttosto semplice. Anche in (mesto ca- so non c'è nessun rischio militare, soltanto psicologico e politico. Se mentre si effettua il blocco di un'imbarcazione albanese, l'imbarcazione si rovescia, i soldati faranno il possibile e l'impossibile per salvarli, ma non dovrà sollevarsi il commentatore o il politico di turno per levare l'indice contro l'operazione. Dal punto di vista strategico e della quantità di forze, non mi sento in grado di diro altro: vi sono due ammiragli di altissimo livello che se ne occupano. Venturoni e uno dei militari più preparati in Italia e Mariani ha comandato le forze navali durante la guerra del Golfo. Li lascerei lavorare, sono persone serie e in possesso di tutte le conoscenze necessarie per fronteggiare al meglio la situazione». In Puglia stazionano diverse unità, ma altre sono in arrivo. E' necessario un rinforzo di terra in quell'area? «E' molto importante per impedire che qualcuno superi in modo clandestino il blocco. Non possono essere le forze della Polizia a occuparsene perché lavorano sei ore, e poi smontano. Devono essere le forze di leva, sparse sulle spiagge e provviste di sensori in grado di rilevare gli eventuali ar- Flavia Amabile «Il comandante dovrà essere dotato di autonomia e della massima libertà d'azione» «In una situazione di anarchia chiunque può mettersi a sparare» li generale Luigi Caligaris, eurodeputato di Forza Italia «In una situdi anarchia può metter li generale Luigi Caligaris, eurodeputato di Forza Italia
Persone citate: Flavia Amabile, Loi, Luigi Caligaris, Mariani, Venturoni
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