Debutta il terrorismo a Tirana: 4 morti di Foto Ansa

Si moltiplicano rapine e agguati. Il vicepremier raccoglie firme contro il presidente Si moltiplicano rapine e agguati. Il vicepremier raccoglie firme contro il presidente Debutto il terrorismo a Tirana; 4 morti Agguato con i mitra a un autobus pieno di gente TIRANA DAL NOSTRO INVIATO A sangue freddo, coi kalashnikov. Hanno ucciso quattro persone e ne hanno ferite cinque (fra cui un bimbo) ieri alle 18, sulla strada che da Tirana porta a Elbasan. Un assalto a un pullman, senza una ragione, senza neppure tentare una rapina. La corriera era partita pochi minuti prima dal centro di Tirana, aveva percorso sei chilometri, doveva andare a Ibe, lontano 15 chilometri. A metà strada, hanno raccontato alcuni testimoni, una Mitsubishi rossa, con cinque uomini col kalashnikov, ha tagliato la strada all'automezzo. Lo ha bloccato. Sono scesi in 4, si sono messi intorno alla corriera, poi uno è salito, ha spianato il mitra e ha fatto fuoco sui passeggeri, così, senza cercare un bersaglio particolare, alla cieca. Il bilancio, come detto, è tragico. Poi, gli assassini sono risaliti sulla Mitsubishi e sono scomparsi. La commissione dell'Unione europea è a Tirana da ieri alle 18. Studierà la situazione in vista di un intervento, anche militare, soprattutto italiano. E sarà uno studio meticoloso: una settimana, forse dieci giorni. Ed è scontato che nessuno si muoverà dai porti pugliesi mentre i 18 commissari osserveranno, valuteranno, giudicheranno, decideranno. Neppure se le cose dovessero peggiorare. E, certo, il tempo non sembra puntare al meglio, e ora all'interno dello stesso partito democratico c'è chi ha deciso che sia maturo il momento per fare la fronda al Presidente. Il motivo è sempre lo stesso: finché rimane Berisha, si dice, non ci sarà la pace, se lui se ne va, voilà, la soluzione di ogni problema. Sembra uno slogan e anche Bashkim Kopliku, ex antennista, già sindaco di Durazzo e numero due del partito, pare adottarlo. E' lui, infatti, che indicano come il punto di riferimento fra i dissenzienti democratici che raccolgono adesioni per obbligare all'abbandono il capo. Oltre ai 4 uccisi sul bus, ieri se ne sono andati al creatore altri 19, per lo più vittime di quella sbornia collettiva da kalashnikov che sembra aver preso giovani e meno giovani. Perché gli scontri fra bande esistono ancora, come ci sono scontri fra predoni e polizia, ma soprattutto micidiali risultano le mille sparatorie contro il cielo di coloro che si sono impossessati per la prima volta di un'arma o che, finalmente, ne hanno recuperata una. E l'episodio accaduto l'altro giorno a Valona, con tre poliziotti uccisi e un bandito ferito alla testa e poi trasportato ili Italia, verrà ricordato per chissà quanto tempo. Perché quelli di Valona lo considerano una vittoria e Kostandin Llqji teme che sia una sconfitta. Perché lui ha una bimba di sei anni e mezzo, Oltiona, affetta da talassemia maggiore, e vorrebbe portarla in un centro specializzato italiano. Ma lo sa, ormai, che per lui, un elicottero non c'è. Un ritorno alla vita normale: ecco che cosa ci si aspetta dalla settimana santa, ma sarà dura, come si è visto. A Tirana, le sorprese tragiche si susseguono, anche se notizie positive non mancano: la riapertura dell'aeroporto, e dopo di questa, anche quella della Banca Italo-Albanese, che è una joint-venture fra Banco di Roma e Banca d'Albania. E' un buon segno, dicono tutti. Mentre a Saranda se la prendono con le case degli emigrati: non le difende nessuno e così sono diventate oggetto di desiderio dei predoni. [v. tess.] Altri 19 ammazzati in 24 ore Saccheggiate le case di chi fugge in Italia Poliziotti albanesi sorvegliano lo sbarco di aiuti umanitari francesi all'aeroporto di Tirana [FOTO ANSA]

Persone citate: Bashkim Kopliku, Berisha

Luoghi citati: Durazzo, Italia, Tirana