Cossiga: un movimento per i cattolici

Cossiga: un movimento per i cattolici Cossiga: un movimento per i cattolici «Penso ad un partito liberaldemocratico che si contrapponga all'egemonia del pds» ROMA. «E' opportuno che nasca un grande movimento liberaldemocratico, che la gran parte dei cristiani alimentino con il loro patrimonio ideale». Il suggerimento é di Francesco Cossiga. Intervistato dal mensile Liberal, l'ex Presidente definisce in questi termini il suo progetto: «Penso che il ppi avesse nelle sue mani l'ultima chance di far rinascere un partito di massa di ispirazione cristiana nel nostro Paese. Credo che quella possibilità non si ripresenterà più». Da qui la necessità di varare un nuovo soggetto politico alternativo. Immediate le reazioni, in larga parte favorevoli. «Del senno di poi son piene le fosse - replica Gerardo Bianco, rintuzzando le critiche al suo partito - , Cossiga aveva già cominciato a demolire, insieme ad altri de, la storia del cattolicesimo democratico. Come al solito mescola intuizione ad approssimazione». Disco verde da parte di Mario Segni: «Sono d'accordo. E' il momento di passare dalle parole ai fatti». «Se Cossiga si muove in questa direzione ben venga, è un interlocutore con cui vogliamo ragionare», apre Rocco Buttiglione. «Quel movimento liberaldemocratico di ispirazione cristiana c'è già, ed è il ecd», avverte Pierferdinando Casini. Insomma, la proposta non dispiace. E Forza Italia? Secondo il senatore rappresenta «un problema» nella misura in cui non riesce a superare la sua caratteristica di «partito-azienda e di partito-persona». Un limite estendibile a tutto il Polo, «frutto dell'intuizione politica di un grande imprenditore che può darsi sia stato mosso anche da legittimi interessi personali». Il grande interrogativo, «è se riuscirà a trasformarsi in una forza politica organizzata nella quale possano ritrovarsi sia le forze di più diretta ispirazione laica-liberale, sia quelle cattobehe, sia quelle di tradizione repubblicana». La questione non è da poco, mette in guardia Cossiga. A fronte di una sinistra caratterizzata da una capacità di egemonia direttamente proporzionale alla sua forza organizzativa, «non si vede bene che cosa abbiamo». E allora occorre fare attenzione perché può esservi, da parte del pds, «la tentazione di scegliere una strada a cui lo porterebbe la sua stessa storia. Quella di creare un sistema di pluralismo egemonizzato». In altre parole, avverte, potrebbe crearsi «un sistema di forze politiche differenziato dove, però, lo scopo di ciascuna è quello di sorreggere, temperare, agevolare la funzione guida del pds». Non solo: «Un ulteriore pericolo é che risorga con il pds il partito- Stato che in Italia, dal fascismo alla de, ha importanti precedenti». Ed ecco spiegato perché «è tanto più importante una robusta forza di opposizione che agevoli l'evoluzione in senso pienamente liberaldemocratico del pds». Sul tappeto, la leadership dell'area moderata. «E' sempre la società politica che crea l'identikit del leader e poi la forza politica sceglie, misteriosamente, la persona che può incarnarlo - riflette l'ex capo dello Stato - Si pensi a Churchill. Chi, dopo i danni dell'operazione in Turchia nella prima Guerra mondiale, avrebbe mai pensato che sarebbe stato lui il leader che avrebbe guidato, nella seconda Guerra, la Gran Bretagna alla vittoria?». Un consiglio a Berlusconi: «So che é sempre molto preoccupato della leadership». Ebbene, «se intende continuare ad essere il leader dell'area, deve giocarla nella costruzione di un movimento. E nella capacità di giocare la propria leadership in questa operazione si vedrà se egli potrà davvero essere capace di fare il leader di questo movimento». [ale. mon.l Bianco: «Mix di intuito ed approssimazione» Segni: «Sono d'accordo ma passiamo ai fatti» L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga

Luoghi citati: Gran Bretagna, Italia, Roma, Turchia