Berlusconi pronta a scendere in piazza

«Anche in Bicamerale niente progressi». Oggi vertice del Polo per la strategia anti-manovra «Anche in Bicamerale niente progressi». Oggi vertice del Polo per la strategia anti-manovra Berlusconi pronta a scendere in piazza «D'Menta è condizionato dalpds e dal sindacato» ROMA. Lunedì 24, ore otto e mezzo del mattino: nel suo ufficio a via della Scrofa l'onorevole Altero Matteoli, uno dei colonnelli di Gianfranco Fini, sente squillare il telefono. Dall'altro capo del filo c'è Silvio Berlusconi che chiede: «Le posso mandare il generale Giannattasio perché valuti con lei la manifestazione di maggio contro la manovra?». Il deputato di An rimane interdetto per qualche secondo, poi risponde: «Ma ha già parlato con Fini dell'iniziativa? Io devo avere il suo ok per la manifestazione». «Non c'è problema - replica pratico il Cavaliere - con Gianfranco ci parlo io, ma intanto dobbiamo prepararci perché a Milano, in piazza, dobbiamo portare un milione di persone. Perciò niente in contrario se le mando il generale?». La conversazione si chiude, Matteoli aggancia la cornetta del telefono e in quel momento entra la sua segretaria, che con voce tra il flautato e il perplesso (vista l'ora) annuncia: «Onorevole, c'è di là il generale Giannattasio». Se non fosse vera, questa scena si potrebbe scambiare per una barzelletta. Ma così non è. E allora c'è da chiedersi, cos'è questo ritorno di fiamma di Berlusconi per la piazza, per l'opposizione dura contro la manovra che sarà varata stamane dal governo? Forse la spiegazione è contenuta nelle parole che il Cavaliere pronuncia, nel corso di una cena con i forzitalisti della Bicamerale, la sera dopo. «D'Alema - dice Berlusconi ai suoi - si sta comportando come un doroteo. E' condizionato dal pds e dal sindacato. Lo testimoniano la manovra economica e l'incredibile decisione di partecipare alla manifestazione di sabato». Il leader continua così: «D'Alema è più assediato, più in difficoltà di quanto era prima. E mi preoccupano queste sue oscillazioni. Un giorno apre, un giorno chiude. Non si capisce se non può andare avanti o se non vuole. Perciò anche in Bicamerale state attenti, non date niente per deciso, perché in realtà non ci sono intese già avviate e non vedo passi avanti. Quindi stop anche a tutte le dichiarazioni ai giornalisti». A questo fervorino segue un cicchetto al Giuliano Urbani mediatore sulla giustizia e un ammonimento a Peppino Calderisi e a Giorgio Rebuffa a procedere con i piedi di piombo. Dunque Berlusconi - che ha convocato per oggi un vertice del Polo sull'esame della manovra bis e sull'opportunità di una manifestazione di protesta contro il governo - non si fida più di D'Alema? Probabilmente i sentimenti del Cavabere non sono così netti (infatti i contatti tra Gianni Letta e Botteghe Oscure non si sono interrotti), però inizia a farsi strada nel leader di Forza Italia una certa diffidenza. Berlusconi chiede al segretario del pds atti concreti sulla giustizia. Ma la risposta del leader della Quercia («Io non devo fornire alcunché») non serve a rassicurarlo. Così su questo argomento il Cavabere torna alla carica ricordando a D'Alema che un partito per dirsi veramente socialdemocratico deve essere «garantista». E la diffidenza del presidente di Forza Italia contagia gli azzurri. Spiega Marcello Pera: «Io sono pessimista». Osserva Rebuffa: «D'Alema in difficoltà: il nodo per lui è il rapporto con il sindacato». Aggiunge Calderisi: «L'indebolimento del segretario del pds è oggettivo. Basta guardare alle sue scelte sulla ma- novra economica. A questo punto, pure in Bicamerale, dobbiamo essere pronti al peggio, anche al fallimento». La diffidenza si allarga a tutto il Polo. Sottolinea Matteoli: «D'Alema è frenato dal suo partito che ha paura che lui diventi una specie di capo supremo». E Clemente Mastella presagisce il peggio: «L'intesa tra Berlusconi e D'Alema è fallita». Ma allora che fine ha fatto quello che era stato descritto come un patto di ferro tra il leader della Quercia e il capo di Forza Italia? Anche nell'Ulivo si insinua qualche dubbio. Scherza il capogmppo ppi Sergio Mattarella: «Sono come due fidanzati che parlano, parlano...». E non concludono niente. Il segretario dei Si Enrico Boselli fornisce questa interpretazione dei fatti: «Il problema - osserva - è che tra i due c'è asimmetria. Berlusconi infatti può cambiare quando vuole la linea del suo partito, D'Alema no. Non solo: il Cavaliere pretende dal segretario del pds cose che quello non può dargli, come il governo delle larghe intese. E questa situazione rende l'accordo difficile, anche se non impossibile». La versionn di un D'Alema «ingabbiato dal pds» non piace alla Quercia. «E' una barzelletta - replica Gavino Angius -, il partito segue Massimo anche troppo. La verità è che tutte queste fibrillazioni tra noi e Forza Italia sono fisiologiche visto che siamo in campagna elettorale». Intanto, però, i tamburi del Polo rullano sulla manovra. Fini la definisce «ingiusta» e preannuncia una manifestazione di piazza. Giulio Tramonti è «tranchant»; «Stiamo declinando verso l'Albania perché ci troviamo di fronte alle falsificazioni contabili di quel cadavere politico che è questo governo». Già, rullano, i tamburi del Polo. Ma rulleranno ancora dopo le amministrative? «A Milano mobiliteremo un milione di persone» f HI ONE rso respinto a corte di Cassazione ha deciso a Procura di Brescia sulla dehe ha restituito ad Antonio Di questrate il 6 dicembre scorso. il ricorso presentato dall'ing. l'ordinanza del Tribunale del restituzione di parte degli ef nuovo esame al Tribunale di 'ex pm di Mani pulite, ha così ni preliminari di Brescia, a fihe non sussistevano indizi nei o rigettato la richiesta di interribadito i giudici del riesame: generale della Cassazione e la n sussiste neanche l'ipotesi di ude - che al più presto arrivi azione sulla vicenda». sinistra ministro el Tesoro arlo Azeglio iampi «A Milano mobiliteremo un milione di persone» A destra leader di Forza Italia Silvio Berlusconi pprità è che tutte queste fibrillazioni tra noi e Forza Italia sono fisiologiche visto che siamo in campagna elettorale». Intanto, però, i tamburi del Polo rullano sulla manovra. Fini la definisce «ingiusta» e preannuncia una manifestazione di piazza. Giulio Tramonti è «tranchant»; «Stiamo declinando verso l'Albania perché ci troviamo di fronte alle falsificazioni contabili di quel cadavere politico che è questo governo». Già, rullano, i tamburi del Polo. Ma rulleranno ancora dopo le amministrative? npbfidmarinmlt«scrsvlsdpntd A destra leader di Forza Italia Silvio Berlusconi

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