«Medicina non troppo amara» di Paolo Patruno
Sul prelievo Tfr Tronchetti Provera dice che «colpire le industrie è colpire il Paese» Cgil, Cisl, Uil ottengono il no al ticket e al rinvio degli aumenti «Medicina non troppo amara» // sindacato: è un risultato accettabile ROMA. Cgil, Cisl e Uil storcono la bocca davanti allo slittamento delle liquidazioni per i dipendenti pubblici. Ma nella colonna dell'attivo incassano l'assenza nella manovra del contributo di solidarietà sui pensionati, dell'aumento del ticket sanitario e del temuto rinvio degli aumenti contrattuali nel settore pubblico. Resta, invece, il prelievo sulle imposte dovute dalle aziende sul tfr, tanto che malgrado ripetuti '«contatti» nella giornata di ieri tra Palazzo Chigi e Confindustria, non è diminuita la distanza fra le parti e per oggi il presidente degli industriali, Giorgio Fossa ha convocato in seduta straordinaria il consiglio direttivo per esprimere il giudizio negativo degli imprenditori. Ma già ieri, Tronchetti Provera ha denunciato «il grave malessere» degli imprenditori per il prelievo sul tfr, affermando che «colpire le industrie è colpire il Paese». Diverso, invece, lo stato d'animo del sindacato dopo un incontro lungo quasi tre ore a Palazzo Chigi con Prodi, Ciampi, Visco, Treu e Bassanini. Tanto che, sbilanciandosi un po' Sergio D'Antoni davanti ai giornalisti si lascia andare a definire «accettabile» la manovra, eccettuato il punto delle liquidazioni. Salvo a prendersi però subito una prudente rettifica da Cofferati, che gli siede accanto insieme a Larizza e al suo «vice» Musi e al n. 2 della Cgil, Epifani. Precisa, dunque, il leader cigiellino: «C'è una contrarietà su un punto. Abbiamo avanzato delle controproste al governo e vedremo se le recepirà. Quindi sospendiamo la nostra valutazione complessiva». Ma anche Larizza, in linea con D'Antoni, ammette che il sindacato «ha portato a casa un buon risultato». Quali sono le opzioni di ricambio proposte dal sindacato? Per addolcire un po' l'amara medicina che devono ingoiare, i sindacati avrebbero proposto a Prodi e Ciampi di limitare la misura ai soli dipendenti che lasciano il lavoro per percepire la pensione di anzianità. E penalizzando queste uscite anticipate, i sindacati ritengono che il governo avrebbe un'arma possente per scoraggiare la fuga verso la pensione che ha investito il settore pubblico. Cgil, Cisl e Uil ritengono che anche con questa limitazione finirebbero nelle casse statali duemila miliardi. Ne mancherebbero però ancora un migliaio e i sindacati avrebbero suggerito, in linea con le ultime denunce dell'Antitrust, di colpire con pesanti sanzioni i responsabili di aumenti ritenuti non giustificati. Come si ricorderà, Amato aveva criticato ultimamente i rincari nel settore petrolifero. E da questa fonte, secondo gli esperti sindacali si potrebbero scovare i circa mille miliardi mancanti, La manovra, secondo i leaders sindacali, si basa su tre filoni principali. Il primo riguarda l'anticipazione sulle imposte sul tfr, destinato a fruttare seimila dei 16.200 miliardi previsti nella manovra. Da notare che questo anticipo si prolungherà su due anni. Ma, secondo i sindacalisti, il governo deve ancora decidere se esentare le imprese con meno di 10 o 15 dipendenti. Il secondo filone riguarda i risparmi alle spese dei ministeri (quantificate in tremila miliardi) e gli effetti del rinvio per sei mesi delle liquidazioni dei dipendenti publici, che si prolungheranno non solo quest'anno ma anche per il '98. «Abbiamo presentato delle obiezioni molto forti al governo» ha indicato D'Antoni, con la speranza d'un mutamento in extremis. Ma resta da vedere nelle ultime ore che cosa decideranno gli esperti del Tesoro. Infine, altri 4200 miliardi il governo pensa di reperirli, secondo le indicazioni sindacali, con provvedimenti fiscali di vario tipo (tasse di successione, allargamento del concordato ecc.). Una parte del lungo incontro tra Prodi e Cofferati, D'Antoni, Larizza è stata riservata al tentativo di «ricucire» lo strappo fra governo e sindacati sul lavoro, dopo la manifestazione di sabato. Il primo risultato di questo abbozzo di «disgelo», come ha spiegato Larizza, è un duplice appuntamento per una verifica sull'attuazione delle misure del patto per il lavoro: l'8 e il 14 aprile. Paolo Patruno Sul prelievo Tfr Tronchetti Provera dice che «colpire le industrie è colpire il Paese» Il segretario della Cgil Sergio Cofferati Il segretario della Uil Pietro Larizza
Luoghi citati: Roma
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