Donne a pezzi, si spara un fotografo «hard»

Elogiata la prontezza del personale che ha subito aperto la finestra per far uscire il terribile odore di carne bruciata BELGIO Secondo il giudice è l'assassino ad aver organizzato il ritrovamento a tappe dei quattro cadaveri Donne a pezzi, si spara un fotografo «hard» Un giornale fiammingo aveva scritto: è sospettato. Ilpm: non c'entra BRUXELLES. Un fotografo belga specializzato in pornografia, che era stato indagato dagli investigatori sul caso delle quattro donne uccise e fatte a pezzi e che il giornale fiammingo «De Volk» aveva indicato ieri come il principale sospettato, ha tentato il suicidio. L'uomo, Philippe Barbe, stando alla televisione pubblica «Rtbf», avrebbe telefonato alla polizia prima di spararsi alla testa dicendo: «Non ne posso più». Ricoverato all'ospedale di Courtrai, il fotografo è in condizioni disperate. Gli inquirenti oltretutto hanno scartato la pista Barbe spiegando: «Non c'è per ora alcun collegamento fra il fotografo e i cadaveri». La Procura di Mons ha rinunciato ad avocare le indagini sul tentato suicidio del fotografo per l'assenza appunto di indizi. La vicenda delle donne fatte a pezzi è venuta alla luce sabato, dopo il ritrovamento delle braccia e delle gambe di tre donne nel bosco di Cuesmes vicino al confine con la Francia. La polizia ha poi fatto ieri una nuova macabra scoperta: dietro alla stazione .di Mons, a pochi chilometri da Cuesmes, gli inquirenti hanno trovato in un altro sacco di plastica il tronco di un quarto cadavere, quello di «una donna di 35, 40 anni». Nello stosso posto in luglio erano stati ritrovati il tronco e la testa atrocemente mutilati di una donna, identificata come la prostituta francese Martine Boone. Ma le indagini anche allora non avevano portato ad alcuna conclusione. Convinti di andare incontro a nuove macabre scoperte, gli inquirenti hanno deciso frattanto di allargare a tutta l'area lungo la frontiera francese le ricerche di altri possibili «sacchi dell'orrore». Secondo il procuratore del re di Mons, Pierre Honoré «è molto probabile che nei prossimi giorni troviamo altri resti umani». Le indagini sono orientate in particolare verso gli ambienti della prostituzione francobelga. Gli inquirenti, convinti di avere a che fare con un solo assassino, cercano di tracciare un profilo psicologico del primo serial killer e squartatore della storia del Belgio. Per il giudice Honoré si tratta di «un pericoloso maniaco», che secondo gli esperti psicologi della polizia sarebbe una persona «molto intelligente, che subisce il fascino dei volti delle sue vittime» (per ora sono stati trovati solo gli arti di tre cadaveri e il torso del quarto) e ama «mettersi in scena e ammirarsi in tv». Per questo, cioè per alimentare la suspence e l'interesse dei mass media, secondo gli esperti, lo «squartatore» avrebbe organizzato il ritrovamento «a tappe» dei cadaveri. Questa «lettura» spiega anche perché gli inquirenti si attendano nei prossimi giorni nuove macabre scoperte. E il procuratore Honoré ha lanciato ieri un nuovo appello al pubblico, nella speranza di riuscire a scoprire l'identità di almeno una delle quattro vittime, che sul braccio aveva un tatuaggio «grattato» dall'assassino. [Agi-Ansal

Persone citate: Donne, Philippe Barbe, Volk

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Francia, Mons