Pubblico impiego: buonuscite fra un anno

Mossa a sorpresa del governo per ridare severità alla manovra, che uscirà entro Pasqua Mossa a sorpresa del governo per ridare severità alla manovra, che uscirà entro Pasqua Pubblico impiego: buonuscite fra un anno Per chi lascia il lavoro nel 1997 ROMA. «Sicuramente prima di Pasqua» ha confermato Romano Prodi, mentre la manovra-bis veniva messa a punto in due successive riunioni di ministri. Ma bastano sedicimila miliardi, senza sanità e senza pensioni? Dopo l'asta dei Bot e dei Ctz ieri, che ha segnato un brusco rialzo del costo del debito pubblico (7,2-7,4% lordo, quando nei calcoli c'era il 6,5%), al Tesoro si rafforza l'idea che sarebbero meglio ventimila. L'evoluzione dei mercati rende sempre meno probabile un nuovo ribasso del tasso di sconto da parte della Banca d'Italia, anche se l'inflazione andrà sotto il 2%: interventi più incisivi potrebbero riaccenderne la speranza. La mossa a sorpresa per ridare una immagine di severità alla ma¬ novra sarà forse il rinvio al '98 del pagamento delle buonuscite a tutti i pubblici dipendenti che lasciano il lavoro. Sarebbe, in qualche modo, una penalizzazione «trasversale» per le norme pensionistiche più favorevoli di cui il pubblico impiego dispone. Servirebbe a tamponare gli effetti della recente ondata di dimissioni dal pubblico impiego, con cui molti lavoratori hanno voluto precorrere o l'irnrninente «armonizzazione» di alcuni regimi pensionistici speciali come quelli dei Carabinieri e dei magistrati, oppure misure solo ventilate, come nel caso degli insegnanti. Per il resto, la credibilità della politica economica del governo si trova poi a dipendere dalla capacità di iniziare a maggio un nego¬ ziato sulla riforma dello Stato sociale e della previdenza, in modo da intervenire con la legge finanziaria '98. La proposta avanzata dal vicepresidente del Consiglio Walter Veltroni ha ricevuto ieri, inaspettatamente, il sì sia di Rifondazione comunista sia della Cgil. Però si tratta di sì condizionati, che fanno presagire un negoziato difficile; come nota, un po' stizzito, il segretario generale della Cisl Sergio D'Antoni. Fausto Bertinotti, infatti, è «disposto a cominciare un confronto» ma «non sui tagli alle spesa» perché anzi «lo Stato sociale deve essere migliorato». Sergio Cofferati pone la clausola che «di previdenza non si può parlare in maggio» perché occorreranno dati significativi sul '97. Nel frattempo, è ormai assodato che la manovrabis di Pasqua lascerà indenni non solo le pensioni, ma anche la sanità: l'idea di aumentare il ticket sulle ricette è caduta. Non ci sarà nemmeno l'aumento dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori autonomi. Se ne parlerà nel vertice di stamattina tra i leader della maggioranza, e nel confronto di stasera con i sindacati. La lista dei provvedimenti è ormai precisata, con altre esclusioni. Avrebbe provocato scioperi, ma è stato escluso per ragioni costituzionali, spiega il ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini, il rinvio degli aumenti di stipendio ai pubblici dipendenti. Da qualche anno vigono contratti in regime privatistico, invece che stabiliti per legge; per legge non si può quindi intervenire. Gira voce, tuttavia, che potrebbe esserci un rinvio per le categorie «non contrattualizzate»: magistrati, militari, polizia. Inoltre dovrebbe esserci un irrigidimento della normativa sulle nuove assunzioni pubbliche: sarebbero eliminate molte deroghe al «blocco del turnover)). La modifica all'intervento sul «Tfr» dovrebbe far sì che più di metà della manovra compaia sotto la voce «entrate» e non «tagli di spesa». Ma di nuove imposte non ce ne saranno, e nemmeno di aumenti di imposte in senso stretto. Sul comune contribuente inciderà soltanto la nuova formula dell'imposta di successione, che si pagherà con una autotassazione di acconto sul valore stimato dal contribuente stesso. Casi si anticiperà un'entrata che sarebbe avvenuta più tardi, con l'iscrizione a molo. Circa tremila milùu-di il rninistero delle Finanze li otterrà affidando al sistema esattoriale imposte come Invilii, Registro, ipo¬ tecarie e catastali. Il meccanismo vuole che i concessionari (in gran parte banche) versino un anticipo sulle somme da riscuotere. Pare invece che non sarà attribuita una nuova entrata a un provvedimento da cui pure le Finanze si attendono molto, i nuovi accertamenti rapidi con concordato. Non si riapriranno invece i termini del concordato '94. Ad essere prorogato, forse con agevolazioni, sarà un condono vero e proprio, quello previdenziale. Non compare nella lista l'operazione sulle riserve auree della Banca d'Italia. Discussa in grande segreto, non è arrivata all'esame dei partiti. Non e escluso che resti in ghiacciaia per l'anno prossimo, Stefano Lepri I VERTICI A PALAZZO CHIGI IERI ore 13-14 Prodi + Micheli, Monorcliio. Visco, Ciampi. Treu. Bassanni ore 18-19 Confindustria [Fossa. Caiiieri. Cipolletta] + governo [Prodi Veltroni, Ciampi, Visco. Treu, Bassanini] OGGI ore 10 Segretari maggioranza di governo ore 16,45 Delegazione sindacati confederali

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