Il Vaticano battezza Internet di Marco Tosatti

Attivati tre computer, il Papa «affascinato» dall'iniziativa Attivati tre computer, il Papa «affascinato» dall'iniziativa Il Vaticano battezza Internet 77 via da Pasqua, dialoghi in sei lingue CITTA' DEL VATICANO. L'irresistibile richiamo della modernità ha sedotto il Vaticano. Da domenica prossima, giorno di Pasqua, il piccolo Stato aprirà le sue porte telematiche al mondo: WWW.Vatican.Va ò la formula che permetterà di collegarsi via Internet, ricevere una quantità di documenti, informazioni e immagini. Con l'appoggio tecnico della Digital, o grazie a tre computer ribattezzati - ma poteva essere diversamente ? - con i nomi di tre arcangeli: Raffaele - il computer che contiene il «tesoro» delle informazioni; Michele il computer destinato a «difendere» Raffaele da tutte le possibili aggressioni Maligne, tentativi di ingresso non autorizzati e virus compresi; e infine Gabriele, il Messaggero (anche per l'Islam), e il cui compito è: collegare i vari pezzi di sistema. «E' un proseguimento dei viaggi pastorali di Giovanni Paolo II - ha detto ieri mattina Mons. Claudio Maria Celli, segretario dell'APSA, e Presidente della Commissione Internet -, il Papa potrà essere ospite di chi va nel sito. A livello personale: non più quindi folle oceaniche, ma l'uomo che sceglie di "dialogare" con il Papa e stabilisce il percorso del colloquio, cliccando col mouse gli argomenti dal menu». Un dialogo, almeno per il momento, a senso unico: non sarà possibile, per il comune utente di Internet, inviare messaggi, o richieste. «Non possiamo materialmente farlo», ha detto Mons. Celli. Si teme un'ondata di «contatti»; come avvenne nel Natale del 1995, quando, sul sito aperto sperimentalmente, si riversò ima valanga di richieste di informazioni, da tutto il mondo: il Papa aveva appena interrotto il messaggio «Urbi et Orbi» perché si era sentito male. «E non vogliamo - ha aggiunto il Direttore della Sala Stampa, Navarro Valls che la gente cerchi una risposta ai propri problemi spirituali chiedendo alla Santa Sede, piuttosto che al proprio parroco o al proprio vescovo». Il Papa si è detto «affascinato» da questa iniziativa, ha raccontato Mons. Celli, «non c'è stato bisogno di spiegare a lungo, dopo poche parole ne ha percepito la valenza, e l'importanza. Il Papa desidera essere presente, un interlocutore» Chi giunge sul sito troverà, dopo una prima pagina con San Pietro e il «logo» vaticano, una seconda pagina, con sei alternative principali, rappresentate da icone simboliche. La prima a sinistra in alto è San Pietro: «cliccando» qui troverete discorsi, documenti, messaggi oltre che di Giovanni Paolo II, dei suoi due predecessori. Poi la Curia, e la «Sala Stampa». In basso, da sinistra a destra: Musei Vaticani, il Giubileo, e L'Osservatore Romano. «Il sito - ha aggiunto Mons. Celli - collaborerà con la Radio Vaticana ed i Musei Vaticani e svilupperà quindi, oltre alla parte scritta, anche quella audiovisiva». Per il momento le lingue «base» saranno sei: inglese, francese, italiano, spagnolo, portoghese e tedesco. Ben presto si aggiungeranno l'arabo e il cinese. Fino ad oggi, ha spiegato suor Judith Zoebelein, la «madrina» del progetto, ci sono già circa 1200 documenti pronti, per circa 300 megabyte. Un patrimonio che si arricchirà con l'ingresso dei Musei, della Biblioteca e degli Archivi Segreti. Marco Tosatti

Persone citate: Celli, Claudio Maria Celli, Giovanni Paolo Ii, Judith Zoebelein, Navarro Valls, Pasqua

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano