Guerra di religione a Todi

Guerra eli religione a Todi Guerra eli religione a Todi Aula negata per le preghiere-, è polemica perugia. Il provveditore agli studi di Perugia, Salvatore Miccichè, definisce «abbastanza sconcertante» la decisione del consiglio d'istituto del liceo classico «Jacopone da Todi» di non concedere a 40 alunni che ne avevano fatto richiesta l'uso di un'aula dell'istituto, dieci minuti prima dell'inizio delle lezioni, per un momento di preghiera. Il provveditore ha chiesto al preside della scuola di inviargli gli atti relativi alla vicenda, sottolineando comunque che «non sono ipotizzabili provvedimenti disciplinari nei confronti di alcuno perché la decisione è stata presa, a maggioranza, da un organo collegiale (del quale fanno parte anche rappresentanti di studenti e genitori)». Dal canto suo il capo d'istituto Francesco Tofanelli si è detto favorevole alla concessione dei locali. «Noi - spiega - siamo concordi con la direttiva del ministro che prevede una apertura della scuola agli studenti per le loro attività purché queste siano in linea con l'iter formativo dell'istituto. Appare difficile dire che un momento di preghiera possa essere in contrasto con questo iter e che non sia espressione della cultura o della società civile». La richiesta era stata avanzata dagli studenti richiamando la direttiva ministeriale «numero 133» che prevede la messa a disposizione degli alunni di locali attrezzati purché le attività svolte non siano in contrasto con gli indirizzi della scuola. Al termine di un dibattito con vari interventi il consiglio d'istituto aveva respinto la richiesta con una votazione a scrutinio segreto (sei contrari, cinque favorevoli ed una scheda bianca). Il parlamentare di An Publio Fiori afferma, in un'interrogazione al ministro della Pubblica Istruzione, che l'episodio dell'istituto «Iacopone da Todi» è «gravemente lesivo dei diritti di libertà e di uguaglianza, e in particolare del diritto alla libertà di culto solennemente sanciti dall'articolo 19 della Costituzione». A parere di Fiori, nel corso dei lavori del consiglio di istituto «sono state fatte da insegnanti e studenti, come risulta dal verbale, dichiarazioni di intolleranza religiosa degne del peggior fanatismo marxista e massimalista, come " ...Si tratta di una preghiera di fede cristiana cattolica...". Ritengo l'iniziativa inopportuna e offensiva verso gli studenti di fedi diverse o di nessuna fede». Il parlamentare di An, inoltre, giudica «profondamente antidemocratica» la direttiva ministeriale 133 del 1996 (sulle attività al di fuori dell'orario scolastico) «così come interpretata dal consiglio d'istituto». «Mentre tale direttiva - rileva Fiori - consente agli studenti di usare le aule fuori dagli orari, purché non in contrasto con gli indirizzi formativi della scuola, essa è stata utilizzata per impedire a un gruppo di studenti cattolici di raccogliersi in preghiera con 1'mcredibile pretesto che i richiedenti sarebbero in minoranza». Ir. cri.]

Persone citate: Publio Fiori, Salvatore Miccichè

Luoghi citati: Perugia, Todi