D'Antoni: non mi presto al teatrino di Paolo Patruno
ìm D'Antoni: non mi presto al teatrino «Non hanno idee chiare, così creano solo confusione» gENZA I IL SINDACATO NON CI STA LROMA A Cisl di Sergio D'Antoni non ci sta a questa improvvisa accelerazione sulla riforma del Welfare State impressa da Veltroni e dal pds, che pare ormai condivisa anche dalla Cgil di Cofferati. E D'Antoni, seccato per il pressing del governo e la «svolta» attribuita alla Cgil, lancia il suo siluro. Allora, dopo Mussi a nome del pds, anche il vicepresidente del Consiglio Veltroni annuncia che a maggio il governo avvierà la verifica sullo Stato sociale, capitolo della previdenza compreso. E' d'accordo? «Un tavolo non si nega mai a nessuno, ma francamente non intendo prestarmi a questo teatrino. Perché genera solo tanta confusione, e basta». D'Antoni, con chi se la prende? «Ma siamo seri. Come si può pensare davvero di riunire attorno a un tavolo per riformare il Welfare State chi la spesa sociale la vuol tagliare con chi, come Bertinotti e la sini- stra del pds e della Cgil, all'opposto la vuole aumentare. Ma quali risultati si pensa di ottenere? Solo disorientare la gente, spaventare chi è vicino alla pensione. Facendo dei danni». Ma prima o poi attorno a un tavolo per discutere sulla riforma dello Stato sociale governo e sindacati dovranno ben sedersi. Perché allora non già a maggio, come indica Veltroni? «Dov'è l'urgenza? Questa fretta si giustificherebbe solo in presenza di tagli allo Stato sociale nella prossima manovra d'aggiustamento. Non mi pare, però, che questo sia l'orientamento. Ma ribadisco, per chiarezza, il mio triplice "no": a un eventuale contributo di solidarietà, che è solo una tassa sui pensionati, poi al ticket sanitario che colpirebbe il cittadino quando è malato e infine a uno slittamento degli aumenti previsti per i pubblici dipendenti, perché significherebbe una modifica radicale dei contratti nel pubblico impiego». Non nascondiamoci die- tro un dito, D'Antoni: il vero problema del governo è modificare in fretta la riforma delle pensioni. «Il governo si è affidato a uno studio della commissione CORSA PER MAASTRICHT Il Trattamento di Fine Rapporto non vi verrà propriamente estorto Ne intacchiamo il Fondo perché così va il mondo e per l'Europa abbiamo il fiato corto. Onofri le cui conclusioni sono per noi inaccettabili. Perché in concreto significherebbe tagliare, con un diverso bilanciamento fra i vari capitoli, la spesa sociale di 5 mila miliardi per i prossimi quattro anni. Su questa strada non si va avanti: non c'è una vera riforma ma solo tagli allo Stato previdenziale, che è sotto la inedia europea». Allora che possono fare insieme governo e sindacati? «Cominciare a studiare la questione, certo, ma con una proposta chiara da parte del governo. Partendo però dal presupposto che, a quanto mi consta, tutto il sindacato resta contrario a un riesame della previdenza prima del '98, quando si avranno congrui elementi di valutazione per capire qual è l'effettivo andamento della riforma». Ma negli ultimi giorni sembra che sia maturata nella Cgil una maggiore disponibilità d'apertura. Che ne pensa? «A me risultava che la Cgil vuole aumentare la spesa so¬ ciale, non tagliarla. Quindi, non capisco proprio questa "svolta" annunciata a mezzo stampa. Siamo immersi in un clima di politica virtuale, ma io non mi voglio prestare a questo balletto, a queste operazioni di facciata». Resta il fatto che Cofferati ha proposto anche un patto di metà legislatura tra il governo e la maggioranza, coinvolgendo quindi direttamente Rifondazione, che comprende la manovra-bis, l'anticipo della Finanziaria e proprio la riforma del Welfare State. «Ma per favore, questa è una novità inaccettabile. Non è compito del sindacato. Dopo tutti i discorsi sull'autonomia sindacale, proprio non capisco questo interventismo. A meno che tutto, dallo scontro al congresso del pds con D'Alema fino alla manifestazione di sabato, non rientri in una partita solo interna alla sinistra. Ma questi giochi a me non interessano». Paolo Patruno II leader della Cisl Sergio D'Antoni
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