«La tv non mi vuole più»

Parla l'attrice che porta in scena uno spettacolo di Ruccello Parla l'attrice che porta in scena uno spettacolo di Ruccello «La tv non mi vuole più» ROMA. Un paio di orribili scarpe dorate, una vestaglia sciatta infilata alla meglio sopra una sottoveste nera, una testa di riccioli scomposti: Giuliana De Sio è Adriana, l'allucinata eppure sensuale protagonista di «Notturno di donna con ospiti», il testo di Annibale Ruccello, regia di Enrico La Manna, scene di Sergio Tramonti, che l'attrice porta in giro per l'Italia. La De Sio ha da tempo scelto il teatro come luogo ideale di espressione, quello in cui far parlare «il profondo, la carne, le viscere». Se il cinema e la tv, dopo averle dato i primi successi all'alba degli Anni 80, sembrano oggi trascurarne le doti, il palcoscenico resta per lei il luogo in cui può muoversi in totale libertà «come un rabdomante», alla ricerca di testi con cui entrare in sintonia e senza preoccuparsi troppo delle reazioni del pubblico. «Quando penso alla mia esperienza cinematografica - osserva la De Sio - concludo che io, in realtà, il cinema non l'ho ancora fatto. E cioè che le mie potenzialità non sono state ancora sfruttate. Comunque resto ottimista, il mio stato di salute filosofica e esistenziale mi sembra buono, con tutte le nevrosi e le sofferenze che inevitabilmente lo accompagnano... E' vero che per esempio in televisione, dove ho fatto cose importanti, non mi chiamano da un sacco di tempo, ma che devo fare? Non sono il tipo che si agita, che cerca, non mi va di addentrarmi in quella selva, ho sempre lavorato perché venivo scelta e continuo così: io per me stessa non muovo un dito». Interprete inquieta e sensibile, ingabbiata per anni dietro mia vecchia etichetta di attrice difficile e litigiosa, la De Sio si muove in ima realtà che non la soddisfa affatto cercando «disperatamente occasioni per predisporre i sensi a godere del bello. Ormai siamo al delirio, il nostro è un Paese che ha ridotto i suoi talenti all'accatto naggio, che ha portato il vuoto totale al potere, che ha perso completamente identità. Ora però non c'è che sperare: abbiamo toccato 0 fondo, non riesco a immaginare tempi peggiori di questi e quindi mi sento ottimista». Anche per il cinema, Quindi, potrebbero arrivare tempi migliori: «Sarebbe stupido - dice ancora l'attrice - pensare che in poco tempo possa cambiare tutto, però sono piena di attese: le facce finalmente sono cambiate e mi stanno molto più simpatiche di quelle di prima, il clima è più morbido, e comunque per i risultati concreti ci vorrà del tempo». Lavorando in teatro, De Sio rifiuta offerte di lavoro dalla Germania, Paese dove è amata e notissima e dove non ha troppa voglia di andare. Per ora il palcoscenico è tutto, poi ci sarà tempo per il resto. «Come la protagonista dello spettacolo, Adriana - dice con un sorriso l'attrice -, anch'io vivo le mie frustrazioni e anch'io ho bisogno di dare libero sfogo al mio desiderio di onnipotenza». [f.c] Giuliana De Sio dice: «Quando penso alla mia esperienza cinematografica, concludo che io, in realtà, il cinema non l'ho ancora fatto. E cioè che le mie potenzialità non sono state ancora sfruttate. Comunque resto ottimista, il mio stato di salute filosofica e esistenziale mi sembra buono, con tutte le nevrosi e le sofferenze che inevitabilmente lo possono accompagnare» Giuliana De Sio: «E Per il cinema spero io faccio teatro in tempi migliori»

Persone citate: Annibale Ruccello, De Sio, Enrico La Manna, Giuliana De Sio, Ruccello, Sergio Tramonti

Luoghi citati: Germania, Italia, Roma